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Da Caro Diario a Varèse Sarabande: l’incredibile viaggio di Giorgio Giampà

Tra l’Italia e il Messico, tra Nicola Piovani e Jonny Greenwood: il compositore si racconta ad Hot Corn

Giorgio Giampà. Foto di Pamela Pianezza.

ROMA – «Salvador Dalì pare abbia detto che il Messico è l’unico posto più surreale dei suoi quadri. Ed è vero: se c’è un luogo dove devi essere pronto a rimettere in discussione la realtà a cui sei abituato, quello è proprio il Messico». Così, non poteva che essere ipnotica e surreale la colonna sonora, firmata da un italiano, di uno dei migliori film messicani degli ultimi anni, ovvero Tiempo Compartido (Time Share) – presentato e premiato al Sundance –, diretto da Sebastián Hofmann. Quell’italiano, volato in Messico dopo le collaborazioni in Italia (i bellissimi Fraulein e Il Padre d’Italia, oltre che il recente La Profezia dell’Armadillo) oppure in Svezia e in Russia, si chiama Giorgio Giampà e, oltre ad aver ottenuto la prestigiosa nomination ai Premi Felix, gli oscar latinoamericani, ha firmato un’importante collaborazione con la storica etichetta discografica hollywoodiana Varèse Sarabande (da Blue Velvet ad Aliens, fino a Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e Game of Thrones), che ha pubblicato, su tutte le piattaforme digitali, la colonna sonora del film. Soundtrack magnetica e sincopata, composta da Giampà, come ha raccontato ad Hot Corn, «Tra tra Roma, Città del Messico, Acapulco e Amatlan di Quetzalcoatl, sulle montagne nello stato messicano di Morelos, dove si narra nacque il Dio-Eroe Quetzalcoatl…».

TIEMPO COMPARTIDO «Il film? È stato un viaggio molto lungo. L’idea dietro la musica è stata pensata davanti ad un quadro di Bruegel a Rotterdam, dove io e Sebastián Hoffman ci eravamo incontrati per parlare del film. Sebastián mi ha fatto anche fare l’attore in una scena difficilissima e lunghissima che per mia fortuna è stata tagliata: non lo perdonerò mai per avermi sottoposto a quel calvario…»

Luis Gerardo Mendez in Time Share (Tiempo Compartido).

IL SOUND «Ho cercato di rispettare i suoni del Messico, e di non fare l’europeo “conquistadores”. Essere nominato agli Oscar Latino Americani, mi fa pensare di esserci riuscito. È impressionante trovarsi di fronte all’imponenza di quella che doveva essere la cultura pre-colombiana. In alcuni quartieri di Città del Messico, dove noi abbiamo degli innocui alberi, loro hanno piante che strabordano e ti dicono: “Caro umano, tu ti estinguerai perché sei fesso. Io mi riprenderò tutte le sciocchezze che ti sei comprato e che non valgono nulla, e ballerò sulla tua tomba”. Questo è il concept che c’è dietro la musica di Tiempo Compartido, questo è il personaggio che abbiamo voluto la musica interpretasse».

FUORI DALL’ITALIA «Ho avuto la fortuna di lavorare in Italia con molte brave persone, che vogliono cambiare un sistema che si era un po’ abbattuto su se stesso e ne vedo, ovviamente, di brave e in gamba anche tra le molte con cui non ho avuto la fortuna di lavorare. Molti tra registi e produttori della mia generazione ce la stanno mettendo tutta. Detto questo, produttivamente parlando, varcando il confine mi ha sorpreso trovare budget più alti per le musiche anche in paesi la cui moneta è più debole della nostra. Come è possibile? Il lavoro in Italia è diventato un gran problema, non solo nel cinema. Dobbiamo provare ad invertirlo partendo da noi stessi, da quando ci ritroviamo dalla parte del committente».

MUSIC INDUSTRY «A sedici anni con i soldi di una borsa di studio ho fondato un’etichetta discografica. Vendevo e distribuivo dischi in giro per il mondo. Oggi il mercato legato all’oggetto fisico non esiste praticamente più e c’è meno emozione nell’andarsi a cercare dischi o autori. Tutto era molto affascinante, ma oggi la musica come cultura è più facile da raggiungere e i suoni del mondo sono disponibili a portata di un click. Alla fine il problema sta sempre nell’utilizzo che si fa di un elemento dell’evoluzione e non nell’evoluzione stessa».

Nic Cester, The Milano Elettrica e Giorgio Giampà, al lavoro per La profezia dell’Armadillo. Foto di Davide Lanzilao.

VARÈSE SARABANDE «Ancora non ci credo che siamo usciti con questa etichetta storica. Più contento di così non potrei essere: hanno fatto uscire colonne sonore strabilianti, hanno avuto ben quattordici nomination agli Oscar. Mi è difficile credere che questo stia succedendo davvero. Ti dico, ad Hollywood non ci sono neanche mai andato da turista…»

La cover di Time Share, pubblicata da Varèse Sarabande.

CARO DIARIO «Le mie colonne sonore preferite sono tante: Kurosawa’s Dreams di Shinichiro Ikebe? Un capolavoro! There Will Be Blood di Jonny Greenwood? Tra le musiche più belle in assoluto del nuovo secolo. Alexandre Desplat, poi, lo adoro. E Blade Runner di Vangelis? Totale. Quando ero bambino mio padre mi portò a vedere Caro Diario di Nanni Moretti, sono rimasto folgorato dalla musica di Nicola Piovani. Penso che sia lì che mi è entrata la pulce nell’orecchio di voler realizzare musica per i film. Quella colonna sonora e quelle che ha scritto per Palombella Rossa e La Messa è finita sono stupende».

LA FIGLIA PREFERITA «La soundtrack a cui sono più legato? Tutte, perché se no poi mi fai litigare con chi ho lavorato… Scherzo! Sono affezionato a tutti i lavori, un po’ per il progetto, un po’ per i rapporti umani che abbiamo creato. Per esempio, del film russo fatto a Mosca ho bei ricordi anche se un po’ confusi da fiumi di vodka. Sarò sempre grato a Fabio Mollo che mi ha fatto esordire; ricordo la grande intensità nel realizzare le musiche de Il Cacciatore o di Fraulein e le forti emozioni per il film svedese di Hanna Skold Granny’s Dancing on the Table…».

IL DOMANI «Italia e estero sono entrambi benvenuti. Alla Festa del Cinema di Roma c’è un documentario molto bello, Butterfly, e va in onda l’ultima puntata di Come Quando Fuori Piove la serie tv che ha girato Fabio Mollo con quel genio di Virginia Raffaele. Poi dovremmo lavorare al prossimo film di Hanna Skold in Svezia. I progetti futuri nel cinema sono un po’ come in Fight Club: “Prima regola del Fight Club, non parlare del Fight Club”!».

Qui sotto potete vedere il trailer di Time Share:

  • La Profezia dell’Armadillo e la colonna sonora scalmanata dei Veeblefetzer

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