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Da Marie Antoinette a Lazzaro Felice: 5 film da (ri)vedere in attesa di Cannes 74

Con una vetrina dedicata, CHILI celebra i film che hanno fatto la storia delle passate edizioni del festival

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MILANO – Dopo lo stop dello scorso anno, riapre finalmente i battenti il Festival di Cannes. Tanti in film in concorso quest’anno, alcuni che attendiamo di vedere da tempo. Uno su tutti The French Dispatch di Wes Anderson, ma anche Annette – che segna il ritorno di Leos Carax – e Tre Piani, unico film italiano in concorso, diretto da Nanni Moretti. Allora, in attesa dell’appuntamento sulla Croisette, dal 6 al 17 luglio, CHILI celebra i titoli che hanno fatto la storia di uno dei festival di cinema più importanti con la vetrina 74^ Festival di Cannes. Da Ritratto della giovane in fiamme a Mulholland Drive, fino a La ciociara e I quattrocento colpi, c’è un titolo per tutti i gusti e tutte le epoche. Intanto, ecco cinque film consigliati da Hot Corn da rivedere in attesa di scoprire chi si aggiudicherà l’ambita Palma d’Oro.

L’UOMO CHE NON C’ERA – Ed Crane è un barbiere. Ed Crane lavora nel negozio di suo cognato. Ed Crane sogna di diventare ricco. Per lui, la soluzione è aprire un lavaggio a secco. Fin lì la sua era una vita tranquilla, ma per inseguire il suo sogno deve pestare i piedi a un po’ di persone. Il che, include anche uno dei più facoltosi commercianti di Santa Rosa, California.

Perché vederlo: Diretto dai fratelli Cohen, L’uomo che non c’era è un moderno thriller – uscito nel 2001 – che mescola giallo e noir e torna ad essere in bianco e nero. Un uomo senza riferimenti o direzioni e un sogno americano pronto a dissolversi, fanno di Ed Crane (Billy Bob Thornton) uno sfortunato eroe della modernità. Un po’ di filosofia, qualche nota di Beethoven e tante citazioni alla precedente filmografia dei due fratelli. Un concentrato di cinema che non si può non vedere almeno una volta nella vita.

Dove vederlo: L’uomo che non c’era

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Una scena de L’uomo che non c’era, presentato a Cannes 54.

MARIE ANTOINETTE – Nel 1769, l’arciduchessa d’Austria viene data in sposa a Luigi XVI, detto il Delfino di Francia. È il suggellamento dell’alleanza tra i due paesi, e la giovane adolescente sarà conosciuta dai posteri come Maria Antonietta. I lussi della sua corte sono più sfarzosi che mai, finché la Rivoluzione scuote la Francia nelle sue fondamenta.

Perché vederlo: Conosciamo tutti, più o meno approfonditamente, la storia di Maria Antonietta, del suo «Che mangino brioches!» e della sua terribile fine. Sofia Coppola, però, ha optato per raccontarla in chiave molto pop. Musica moderna, dialoghi altrettanto moderni e costumi dai colori molto più sgargianti di quanto non si usasse allora. Kirsten Dunst, Jason Schwartz, Asia Argento e Judy Davis sono solo alcuni tra i tanti nomi di un cast strepitoso che è parte dell’iconicità di questo film.

Dove vederlo: Marie Antoinette

Kirsten Dunst in Marie Antoniette, nominato per la Palma d’Oro a Cannes 59.

L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE – Un cortometraggio creato da studente cambia la vita di due anziani della provincia spagnola. Toby, il regista, preso da una forte malinconia, rintraccia il vecchio Javier, che aveva interpretato Don Chisciotte. Ma come era accaduto all’eroe di cui ha vestito i panni, anche lui si è convinto di essere l’eroe della Mancha. Toby, allora, non può che diventare il suo Sancho Panza.

Perché vederlo: È sempre particolare quando la Storia o le grandi opere letterarie vengono trasformate in storie moderne. E il film di Terry Gilliam non è da meno. La lavorazione del film è iniziata nel 1998, ma tra fermi e ritardi ha visto la luce solo nel 2017: vent’anni per portare sul grande schermo Miguel de Cervantes. Non vi fa venire voglia di guardarlo solo a pensarci?

Dove vederlo: L’uomo che uccise Don Chisciotte

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Adam Driver e Jonathan Pryce in L’uomo che uccise Don Chisciotte, presentato a Cannes 71.

I MORTI NON MUOIONO – Strani fenomeni accadono nella piccola città di Centerville. Il meteo sembra impazzire, allo stesso modo degli animali domestici. Anche i polli, e altri animali da allevamento, iniziano a sparire. Quello di cui nessuno si rende conto, però, è che questo è solo l’inizio di un’assurda invasione di zombie. E la notte dei morti viventi non sembra più solo una storia da raccontare per fare paura.

Perché vederlo: Amanti del genere horror o apocalittico? Amanti delle storie di zombie? Allora Jim Jarmusch di sicuro non vi deluderà. I morti non muoiono aprì la 72^ edizione di Cannes e, nonostante ricevette opinioni contrastanti da parte della critica, fu un successo tra il pubblico. Ovviamente, da un film di Jim Jarmusch non ci si può aspettare del mero intrattenimento spicciolo. Preparatevi allora a scoprire, tra le file di morti resuscitati, una bella riflessione su massificazione e omologazione.

Dove vederlo: I morti non muoiono

Gli zombi di Jim Jarmusch in I morti non muoiono, film d’apertura di Cannes 72.

LAZZARO FELICE – Siamo nell’Inviolata, un’immaginaria regione del Lazio, nella tenuta della marchesa Alfonsina de Luna, magnate delle sigarette, e di suo figlio Tancredi. Vive qui una famiglia allargata di contadini, gente semplice dedita ai lavori della terra. Qui vive anche Lazzaro, giovane contadino dal cuore d’oro. Cosa può succedere quanto Tancredi, dalla fervida immaginazione, gli chiede di inscenare il suo rapimento?

Perché vederlo: Il film di Alice Rohrwacher ha messo d’accordo pubblico e critica, aggiudicandosi il Prix du scénario per la migliore sceneggiatura. Lazzaro felice, interpretato da Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher e Luca Chikovani, è una struggente parabola moderna, con protagonista un giovane buono che ricalca le orme di San Francesco. Un pezzo di cinema italiano contemporaneo che ha stupito e, all’ennesima visione, continua a sorprendere.

Dove vederlo: Lazzaro felice

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Una scena di Lazzaro felice, vincitore del Prix du scénario a Cannes 71.
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