MILANO – I film musicali, certo, poi i grandi biopic, sicuramente, ma non vanno mai dimenticati anche i piccoli titoli, quelli che – esattamente come i generi – rimandano a mondi sonori magari non necessariamente mainstream o blockbuster e che pure hanno una vita meravigliosa da raccontare (anzi, spesso anche migliore, non a caso li trovate qui in Rock Corn). Un titolo? CBGB, per esempio, con Kyle Gallner nel ruolo di Lou Reed e Malin Akerman nei panni di Debbie Harry (ve lo raccontiamo in una delle prossime puntate), oppure un artista jazz dimenticato come Joe Albany in Low Down (e che attore meraviglioso è John Hawkes), ma oggi abbiamo deciso di raccontarvi una pellicola dedicata addirittura ad un’etichetta, la Chess di Chicago, e il film è: Cadillac Records.

Uscito in America dieci anni fa e in Italia mai distribuito (il trattamento dei film musicali in Italia meriterebbe un capitolo a parte, sempre pessimo), Cadillac Records (lo trovate a noleggio su Prime Video, Apple TV+, CHILI) racconta gli anni Cinquanta di Chicago suonati da artisti come Muddy Waters, Little James, Chuck Berry e Etta James. A questo punto, direte voi, stiamo parlando di roba di nicchia, di cose da appassionati che poco importano un pubblico generico. Falso. Basterebbe dirvi che Beyoncé interpreta Etta James e che ci sono anche le apparizioni di due giovani Mick Jagger e Keith Richards, ma sarebbe limitante, perché Adrien Brody è Leonard Chess – il boss della label – e Jeffrey Wright è una leggenda come Muddy Waters.

Diretto da una regista, Darnell Martin, che era sul set di Fa’ la cosa giusta come assistente alla regia di Spike Lee e poi ha fatto poco (ha diretto qualche puntata di The Walking Dead), e musicato proprio da un fidato di Spike come Terrence Blanchard, Cadillac Records è una gioia per occhi e orecchie: partendo dalla storia di Leonard, immigrato polacco nella Chicago degli anni Cinquanta, porta in studio quasi tutti gli artisti che registrarono per la sua Chess, da Chuck Berry (interpretato da Mos Def!) a Willie Dixon (Cedric the Entertainer) fino a Etta James, ovvero Beyoncé che si cimenta anche in colonna sonora su tre canzoni: At Last, I’d Rather Go Blind (capolavoro) e Once In A Lifetime.

Insomma, se siete amanti del genere e sempre affascinati dall’infinito connubio tra cinema e musica allora Cadillac Records – lo trovate in streaming su CHILI qui – fa per voi, fosse anche per far emergere dall’oblio non solo il film, ma anche la Chess Records e il lavoro del grande Leonard che morì poi nell’ottobre del 1969, a soli cinquantadue anni, poco dopo aver ceduto la sua creatura alla General Recorded Tape. Se poi siete fan di Beyoncé beh, sappiate che la scena qui sotto in cui entra in studio e si cimenta su I’d Rather Go Blind vale da sola la visione del film. Musica e cuore, pianti e note, anima e soul: sta tutto qui dentro, mentre Leonard stacca i quadri e una lacrima scende sulla guancia di lei. Perché la musica non è mai solo musica. Mai.
- Qui potete ascoltare la soundtrack di Cadillac Records
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