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Blocconove | Amori di periferia e un cinema del reale capace (ancora) di stupire

Una storia di formazione per raccontare la gioventù della periferia di Milano. Da vedere su CHILI

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L'età giovane e la periferia: il cinema del reale di Blocconove

MILANO – L’età giovane e tutta l’ingenuità che porta. La spensieratezza dell’estate, che sembra sospendere ogni tempo, e la vita che batte incessante alle porte pronta a riprendere il comando verso un futuro che promette poco. Quello di Michele Silva, Federico Frefel e Léa Delbes racconta una storia che, se fosse stata in un film, avrebbe avuto senz’altro un lieto fine, piena di imprevisti e gesti d’amore. Ma i registi invece scelgono il cinema del reale, e Blocconove – che trovate ora in esclusiva in streaming su CHILI – diventa così un documentario che imprime sullo schermo momenti di vita che potrebbero coinvolgere qualsiasi ragazzo simile a Kevin e Miriam.

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Kevin e Miriam, i protagonisti di Blocconove

Presentato al SalinaDocFest e a Filmmaker, il documentario si muove tra i palazzi del quartiere Niguarda di Milano, tra i blocchi di periferia che si ripetono uguali in ogni città. La periferia di Milano è come ogni altra, rappresenta un luogo a cui si è profondamente legati, ma da cui allo stesso tempo si cerca di scappare per non restarci impigliati dentro per sempre. Lontane dai grandi centri, sono il luogo di incontro di diverse vite, diverse etnie e diverse provenienze. Kevin e Miriam vivono lì, insieme al loro gruppo di amici. Escono a divertirsi la sera, vanno alla piscina comunale e sognano un futuro che probabilmente gli sfuggirà di mano.

Una scena di Blocconove

Sono ragazzi come tanti altri, quelli che ora definiamo Generazione Z in maniera (molto) imprecisa. Tra un post su Instagram e uno su TikTok, Miriam e le sorelle cantano con orgoglio le canzoni dei rapper di quartiere, mentre risuonano a tutto volume per le stanze della casa (c’è anche Su quella panca di Slim 9th, rapper proprio di Niguarda). E Kevin? Kevin invece sogna di fare il calciatore, anche se la madre gli dice che potrebbe fare l’attore. Per le strade della città, deserta durante il periodo estivo, sono liberi di non pensare a niente, liberi di fare finta che tutto ciò che esiste è il qui ed ora. Ma un giorno, sull’altalena del parchetto, Miriam si accorge che il suo ragazzo è un po’ troppo assente, più del solito.

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La mamma di Kevin in Blocconove

Quell’idilliaca normalità che si era instaurata sta per essere spazzata via. Kevin e la sua famiglia devono trasferirsi – non molto lontano, ma quanto basta per non potersi più vedere tutti i giorni, per non poter più uscire come e quando volevano loro. Alla stregua di un romanzo di formazione, i due giovani protagonisti iniziano ad abituarsi ai molti modi in cui le strade della vita a volte interferiscono con le proprie speranze. Non sono pronti a dirsi addio, anche se lui continua a prometterle che poco o niente cambierà. Adesso però, con l’arrivo dei mesi più freddi, le loro biciclette non si incontrano più nella piazzetta.

Fuori a divertirsi: i giovani di Blocconove

Ognuno le usa per andare a scuola o al lavoro. E dove prima c’erano sguardi pieni di adorazione e infantile tenerezza, ora gli occhi guardano in basso o al cielo, persi nelle loro riflessioni più intime, ricordando quando si posavano su viste decisamente migliori. Non esiste nient’altro per loro, e infatti nient’altro noi vediamo. Non sappiamo cosa succede nelle loro vite, e nemmeno ci deve interessare. L’importante è che ciò che li circonda non riesce a sommergerli del tutto, non dove predomina l’amore. Rimane solo quella promessa, con ancora la possibilità di realizzarsi, un giorno.

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Qui il trailer di Blocconove:

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