Ileana Dugato MILANO – «I understand I will never understand, however I stand». Questa una delle frasi più ricorrenti nelle ultime settimane, un gesto di sostegno da parte dei bianchi verso la comunità nera per dire che no, non sarà mai possibile per noi comprendere fino in fondo quello che si prova, ma che comunque possiamo essere al loro fianco in questa lotta. Negli anni, ci hanno pensato diversi registi a mettere sotto gli occhi di tutti questa dura realtà, raccontando attraverso il cinema storie che mostrano la difficoltà e le ingiustizie che chi ha la pelle di un altro colore ha subito e continua a subire. E questo è l’obiettivo della vetrina Black Lives Matter su CHILI, una raccolta di film di e per chi vuole mettere in luce la tragica situazione della discriminazione razziale, ancora troppo (e purtroppo) presente.
In prima linea, anche durante le proteste, Ava Du Vernay, da sempre impegnata con il suo cinema per questa causa e da poco – in luce dei recenti eventi – eletta membro del board dell’Academy, con Selma – La strada per la libertà. Non poteva poi mancare Spike Lee con una serie di film di successo, da BlacKkKlansman a Malcolm X, da Fa’ la cosa giusta a He Got Game passando per Mo’ Better Blues, Clockers e Aule turbolente. Da cult indiscussi come American History X, Invictus, Il diritto di opporsi, The Butler e 12 anni schiavo, fino alle uscite più recenti ma ugualmente importanti come Moonlight di Barry Jenkins premiato all’Oscar, Scappa – Get Out di Jordan Peele, Kings e Sorry to Bother You.
Troviamo storie vere di grandi personaggi di colore che hanno fatto la storia e la cultura di una comunità ne Il diritto di contare, Brian Banks, il bellissimo Downtown ’81 di Edo Bertoglio sull’artista Jean-Michel Basquiat, 42 – La vera storia di una leggenda americana, Marshall – Marcia per la libertà, che racconta addirittura del primo afroamericano entrato a far parte della Corte Suprema degli Stati Uniti, e Straight Outta Compton. Oltre all’acclamato Green Book e Prossima fermata: Fruitvale Station.
Non solo, anche documentari e reportage come LA92, sulle proteste del 1991 tanto simili a quello che sta accadendo oggi, Soundtrack for a Revolution e Noi, i neri, altra opera firmata da un italiano, Maurizio Fantoni Minnella, che racconta l’immigrazione da un nuovo punto di vista. Impossibile poi dimenticare The Birth of a Nation diretto e interpretato da Nate Parker, una storia vera su come le parole, nelle mani sbagliate, possano essere usate come arma di repressione, ma anche un potente racconto di speranza e riscatto.
Infine anche dramma e azione con Spielberg e Tarantino tra Il colore viola e Django Unchained. E la lista continua, da I Am not Your Negro e The Help, passando per Il coraggio della verità e La vita segreta delle api e finire con Get On Up. Quarantacinque titoli in tutto, un grande coro di voci e generi per raccontare quelle dinamiche insite nella società a cui è necessario porre un freno. Insieme. Perché vite e culture saranno pur diverse, ma la solidarietà è obbligatoria.
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