in

Jack Sholder: «Nightmare, Jordan Peele e quella comicità horror che non c’è più»

La Troma, A Quite Place, Freddy Krueger: il nostro incontro con il regista dell’orrore

jack sholder
Jack Sholder e la sua macchina da presa

ROMA – Al Fantafestival arriva Jack Sholder. Indimenticabile regista del secondo capitolo della saga di Freddy Krueger, Nightmare 2 – La rivincita, Sholder è noto per la sua attività nel genere horror, con titoli come Wishmaster 2 – Il male non muore mai e Alone in the Dark che lo hanno legittimato tra le figure cult della vecchia scuola del cinema dell’orrore. Un cineasta a cui l’evento ha dedicato una rassegna all’interno della sua 39ª edizione, con proiezioni anche in 35mm di alcuni suoi titoli come L’alieno. E, tra l’omaggio ai suoi film e le anteprime del Fantafestival, Jack Sholder si è lasciato coinvolgere in una chiacchierata tra fan, dove ha rivelato il suo punto di vista sul nuovo cinema di genere e il suo ultimo film horror preferito.

Jack Sholder e i Freddy Krueger

FARE CINEMA «Oggi è più facile fare degli horror perché è più facile in generale fare cinema. Prima dovevi avere un intero apparato alle spalle, oggi basta la tecnologia che si ha a portata di mano ed è assurdo non accorgersi che sì, ognuno potrebbe girare un film se lo volesse, e perciò anche un film horror. Si potrebbe addirittura fare con il cellulare».

nightmare 2
Sul set di Nightmare 2 – La rivincita

HORROR COMMEDY «Il cinema horror? Vive degli stessi accorgimenti della commedia. Le tecniche registiche sono le medesime perché, alla stessa maniera in cui si prepara una battuta o una gag per la commedia, nei film horror si deve anticipare il vero spavento iniziando a seminare già da prima il terreno per poi far paura. Si tratta sempre di preparare e di raccogliere. Mi è sempre piaciuto questo procedimento, che poi è il medesimo che ho utilizzato in Nightmare 2 – La rivincita».

l'alieno
Kyle MacLachlan nel film L’alieno (1987) di Jack Sholder

NUOVO CINEMA HORROR «Se c’è qualcuno che usa questo mix tra commedia e orrore? Direi Jordan Peele. Decisamente. È davvero talentuoso ed è naturale che nel suo modo di scrivere per il cinema sia inserita quella parte più vicina alla commedia, in fondo è proprio da lì che Peele viene. In generale, però, non mi dilungo mai a parlare dei colleghi, ognuno ha la propria poetica e, così, anche io ho la mia».

jack sholder
Anni 70: Sholder fuori dal cinema che proietta Alone in the dark

TROMA STYLE «La Troma? Certo che la conosco (per chi non la conoscesse, è la casa di produzione e distribuzione indipendente americana da cui sono uscite personalità come James Gunn ndr.), è esilarante, proprio in virtù del suo stile fuori dagli schemi. Non ho mai avuto contatti con loro, ma li stimo molto, soprattutto per quell’aria tra l’amatoriale e il punk che inseriscono nei loro lavori, a volte molto crudi. In più a casa ho il libro di Lloyd Kaufman, mi fa veramente ridere!. L’ultimo film horror che ho visto e mi è piaciuto? A quiet place, senza dubbio…».

  • Da Astral a Charlie Says | Guida ai film da non perdere del Fantafestival 2019
  • Possessioni o demoni? Al Fantafestival arriva Isabelle, horror tra vita e morte

Lascia un Commento

greed

VIDEO | Steve Coogan e la satira (molto attuale) di Greed

Black Lives Matter

Black Lives Matter | Da Malcolm X a Get Out: guida ai film da vedere in streaming