ROMA – Al Fantafestival arriva Jack Sholder. Indimenticabile regista del secondo capitolo della saga di Freddy Krueger, Nightmare 2 – La rivincita, Sholder è noto per la sua attività nel genere horror, con titoli come Wishmaster 2 – Il male non muore mai e Alone in the Dark che lo hanno legittimato tra le figure cult della vecchia scuola del cinema dell’orrore. Un cineasta a cui l’evento ha dedicato una rassegna all’interno della sua 39ª edizione, con proiezioni anche in 35mm di alcuni suoi titoli come L’alieno. E, tra l’omaggio ai suoi film e le anteprime del Fantafestival, Jack Sholder si è lasciato coinvolgere in una chiacchierata tra fan, dove ha rivelato il suo punto di vista sul nuovo cinema di genere e il suo ultimo film horror preferito.

FARE CINEMA «Oggi è più facile fare degli horror perché è più facile in generale fare cinema. Prima dovevi avere un intero apparato alle spalle, oggi basta la tecnologia che si ha a portata di mano ed è assurdo non accorgersi che sì, ognuno potrebbe girare un film se lo volesse, e perciò anche un film horror. Si potrebbe addirittura fare con il cellulare».

HORROR COMMEDY «Il cinema horror? Vive degli stessi accorgimenti della commedia. Le tecniche registiche sono le medesime perché, alla stessa maniera in cui si prepara una battuta o una gag per la commedia, nei film horror si deve anticipare il vero spavento iniziando a seminare già da prima il terreno per poi far paura. Si tratta sempre di preparare e di raccogliere. Mi è sempre piaciuto questo procedimento, che poi è il medesimo che ho utilizzato in Nightmare 2 – La rivincita».

NUOVO CINEMA HORROR «Se c’è qualcuno che usa questo mix tra commedia e orrore? Direi Jordan Peele. Decisamente. È davvero talentuoso ed è naturale che nel suo modo di scrivere per il cinema sia inserita quella parte più vicina alla commedia, in fondo è proprio da lì che Peele viene. In generale, però, non mi dilungo mai a parlare dei colleghi, ognuno ha la propria poetica e, così, anche io ho la mia».

TROMA STYLE «La Troma? Certo che la conosco (per chi non la conoscesse, è la casa di produzione e distribuzione indipendente americana da cui sono uscite personalità come James Gunn ndr.), è esilarante, proprio in virtù del suo stile fuori dagli schemi. Non ho mai avuto contatti con loro, ma li stimo molto, soprattutto per quell’aria tra l’amatoriale e il punk che inseriscono nei loro lavori, a volte molto crudi. In più a casa ho il libro di Lloyd Kaufman, mi fa veramente ridere!. L’ultimo film horror che ho visto e mi è piaciuto? A quiet place, senza dubbio…».
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