BARI – Una famiglia con un rapporto profondo, nonostante le incomprensioni, fino a quando un tragico evento, un ictus, colpisce papà Franco sconvolgendo la vita dei suoi cari. Per tutti inizierà un percorso terapeutico alla ricerca di un nuovo equilibrio. Parte da qui Bentornato papà – presentato in concorso al BiF&st 2021 e in sala dal 7 ottobre – firmato da Domenico Fortunato che sigla anche la sceneggiatura e interpreta il ruolo principale. Per l’occasione abbiamo incontrato Donatella Finocchiaro che nel film interpreta Anna, moglie e madre, che reagirà alla tragedia come una leonessa. Ecco cos’ha raccontato a Hot Corn qui a Bari.

I MIEI RUOLI – «Per interpretare Anna ho dovuto trovare la verosimiglianza, un ripetere, un rivivere emozioni che ho vissuto. Quasi come essere in un film di Christopher Nolan che ti riporta in un loop di emozioni. Sapevo quali corde emotive toccare, perché le avevo nel mio bagaglio. Ma ci sono anche ruoli, penso al mio primo film in cui ero una spacciatrice, che non ho mai vissuto e allora lì devi trovare nel passato qualcosa che possa in qualche modo essere vicino. E allora lo plasmo, mi esercito, faccio uno sforzo per essere credibili prima a me stessa e poi agli occhi dello spettatore».

IL LUOGO – «Vivere in un luogo bello – come Anna in Bentornato papà – è già un punto a nostro favore, anche in un momento di calma della vita. La metropoli non aiuta mai a essere vicini a noi stessi. La campagna, gli animali, la notte: vivere nella natura ti fa sentire un animale. Noi ci diamo molta importanza, pensiamo di essere speciali come esseri umani in quanto pensanti, ma la realtà è che abbiamo bisogno di essere liberi. Quindi sì, i luoghi aiutano a sfogare le proprie pene, quasi come fossero un confidente nel momento del bisogno. Un aiuto che serve per ritrovarci».

IL LUTTO – «Nel film si vede la reazione ad un lutto. Credo fortemente nella psicanalisi, per superare un evento tragico. Un momento in cui sei vittima degli eventi, di un’ingiustizia o addirittura di te stesso non fa ragionare, non riesce a darti risposte. Il bene vince sempre, la prospettiva è sempre positiva. La felicità è la soluzione per essere equilibrati nella vita e non essere mai vittime delle proprie emozioni. Quando sono felice non ho bisogno dello psicanalista…».
- IL TRAILER | Qui il trailer di Bentornato papà.
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