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Amore, abusi e povertà | Maid, Margaret Qualley e la lotta quotidiana delle donne

Una realtà che spesso diamo per scontata racconta molto bene nella serie di Molly Smith Metzler

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Una scena di Maid

MILANO – Maid racconta di una realtà che non siamo abituati ad avere come protagonista. Solitamente viene lasciata sullo sfondo, come parte dell’insieme, ma nessuno vi presta attenzione, esattamente come accade nella realtà. La serie creata da Molly Smith Metzler parla delle donne delle pulizie, delle difficoltà di guadagnare qualche soldo quando non si hanno altre risorse e la vita sembra remare contro e di un sistema rotto che, negli Stati Uniti come in altre parti del mondo, sembra non fare niente per aiutare chi sta affondando.

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Margaret Qualley è Alex in Maid

La storia è tratta dal libro best-seller Stephanie Land – Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother’s Will to Survive, in cui l’autrice racconta la sua storia da donna delle pulizie e madre single, in fuga da una relazione tossica e senza un soldo in tasca. Una storia che, all’uscita del libro, per poco tempo ha acceso i riflettori dell’opinione pubblica sulle condizioni delle operatrici e gli operatori del settore addetto alle pulizie ma che, come solitamente accade con le notizie in trending, è stata facilmente dimenticato. Nella serie targata Netflix Stephanie diventa Alex, interpretata qui da una grande Margaret Qualley, una venticinquenne che, proprio come lei, si ritrova ad affrontare da sola gli ostacoli che la vita le mette di fronte.

Una scena di Maid

Alex ha una bambina di due anni e un fidanzato alcolista e violento. Dopo l’ennesima discussione finita con una porta di vetro rotta e le schegge nei capelli della bambina, la giovane decide di lasciare lui e la casa dove finora ha vissuto. Ha diciotto dollari in tasca, senza un lavoro e con una figlia da sfamare. Grazie all’aiuto di un’assistente sociale, riesce a trovare un posto dove dormire in un rifugio per senzatetto e un’occupazione in un’impresa di pulizie. Nel corso di 10 episodi da sessanta minuti, la vediamo girare di casa in casa, occupandosi del disordine e dello sporco di chi in quel momento si trova al di sopra di lei.

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Alex e la piccola figlia in Maid

Quella di Alex è una corsa alla sopravvivenza che la vede compagna di altre milioni di persone che, come lei, per caso o per sfortuna, devono lottare per rimanere a galla in un sistema sociale e un’economia che rischia sempre più di affogare. C’è da dire che Maid, nel suo drammatico e malinconico racconto della realtà, non si propone come studio culturale sulla situazione delle donne delle pulizie. Non vediamo altri paragoni di confronto per capire se ciò che vive Alex rientra nell’ordinario, quello lo sappiamo già noi. Il focus è tutto sulla sua storia e sulle sue emozioni, rese da una straordinaria espressività di Margaret Qualley, che è davvero il punto di forza della serie.

Una scena di Maid

Maid è il ritratto di una realtà che spesso ignoriamo, ma assolutamente filtrata attraverso la storia della sua protagonista. Una donna delle pulizie che arriva a stento a fine mese, sì, ma ancora prima una madre e una donna. È una celebrazione, anche, di quella forza che le contraddistingue di andare sempre avanti a testa alta, rialzandosi dopo un colpo troppo duro. La forza di una madre che farebbe qualsiasi cosa per i propri figli, lasciando anche da parte i propri bisogni in situazioni di grave difficoltà. La storia di Alex è un trionfo di umanità ed empatia, anche se non sempre il finale felice significa realizzare tutti i propri sogni. A volte, significa semplicemente riuscire ad andare avanti un giorno in più.

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Qui potete vedere il trailer di Maid:

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