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Atlas | Matilda De Angelis e nuove vette da scalare in un film sulla rinascita emotiva

Il film di Niccolò Castelli, ispirato a una storia vera, è in Concorso al Bolzano Film Festival Bozen

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Matilda De Angelis è Allegra in Atlas, in Concorso al Bolzano Film Festival Bozen

BOLZANO – Allegra (Matilda De Angelis) vive a Lugano con la sua migliore amica. Lavora sui treni ma la sua vera passione è l’arrampicata. Scalare le montagne che circondano la sua città, vedere il mondo dall’alto, avere la sensazione di poter toccare il cielo con un dito. Ma vuole di più. Vuole provare emozioni e sfide nuove. Per questo propone al suo fidanzato e a una coppia di amici di partire. La destinazione? I monti dell’Atlante, in Marocco. Solo che il destino ha per loro piani differenti. Seduti ai tavolini di un cafè vengono travolti dall’onda d’urto di una bomba fatta esplodere da un attentatore. Allegra è l’unica a sopravvivere. Niccolò Castelli racconta la sua storia di dolore e rinascita in Atlas presentato in Concorso al Bolzano Film Festival Bozen.

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Una scena di Atlas

Il film, ispirato al vero attentato dell’aprile 2011, quando una bomba esplose al Café Argana di Marrakech causando la morte di diciotto persone, tra cui tre svizzeri, è un’asciutta quanto riuscita analisi dell’elaborazione del lutto. Scritto da Castelli insieme a Stefano Pasetto, Atlas trova i suoi punti di forza tecnici nel montaggio di Esmeralda Calabria che intreccia tra di loro diversi piani temporali e la fotografia di Pietro Zuercher. Il mondo di Allegra prima dell’attentato è avvolto da una luce dorata e calda, quello post incidente vira sulle tonalità del blu e dell’argento.

Matilda De Angelis e Helmi Dridi

Niccolò Castelli costruisce il film intorno ad Allegra e lascia che sia la performance fisica ed emotiva di Matilda De Angelis il cuore pulsate di Atlas. L’attrice, che in questi anni ha dato prova di saper scegliere progetti eterogenei e votati ad un respiro internazionale, è il centro del film che vive di silenzi e dettagli. Il suo linguaggio del corpo ci racconta dei sensi di colpa, della paura, del dolore e della diffidenza che attraversano Allegra.

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Una scena di Atlas

Il suo incontro con Arad (Helmi Dridi), rifugiato di origini arabe, serve poi a Castelli per sottolineare il percorso emotivo della sua protagonista e il nostro pregiudizio vittima della mentalità occidentale che tende a mettersi un gradino (morale) sopra gli altri. L’iniziale sospetto di Allegra nei suoi confronti lascia lentamente spazio ad una nuova apertura. È quella della rinascita. Una scalata emotiva ed interiore verso una vetta da raggiungere a fatica per guardare nuovi orizzonti.

Qui sotto potete vedere il trailer di Atlas: 

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