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Io & il cinema | Anna Bellato: «Io, tra Quasi Natale, La storia infinita e Mastroianni»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

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Anna Bellato, classe 1982. Credito foto di Erica Fava

MILANO – «La storia parla di tre fratelli che si incontrano qualche giorno prima di Natale, non si vedono da tanto tempo e c’è la sensazione che non si incontrino in maniera costante. E questo è un momento che li riunisce attraverso i ricordi, quello che sono stati da bambini: questa storia si racconta attraverso i rapporti». Così Anna Bellato ci racconta al telefono il nuovo film di cui è protagonista insieme a Francesco Colella, Silvia d’Amico e Leonardo Maddalena. Stiamo parlando di Quasi Natale, scritto e diretto da Francesco Lagi, disponibile dal 26 febbraio su Sky. Anna Bellato interpreta Chiara, «Una donna molto fragile che viene raccontata nella sua complessità e ha diverse dimensioni. È anche buffa, bisognosa di qualcosa che forse non c’è più, piena di non detti. Penso che sia una donna in cui ci si può riconoscere perché non è una persona risolta. Io la amo tantissimo, amo la sua fragilità, il suo essere anche fuori controllo a volte. È un essere come tanti e allo stesso tempo anche molto speciale». E non è un caso che i tre fratelli rimangano incastrati nelle dinamiche famigliari nel periodo di Natale, come ci ha spiegato l’attrice: «I giorni prima di Natale si incontrano i parenti, e a volte è un incontro strano perché deve succedere, è una forma di abitudine e ti sembra di avere a che fare con delle persone con cui hai dei rapporti molto stretti ma allo stesso tempo quando si è grandi i caratteri poi sono difficili da conciliare e le cose cambiano».

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Anna Bellato in una scena di Quasi Natale

Quasi Natale nasce come opera teatrale, «Il testo è stato scritto dal regista che è anche  sceneggiatore e drammaturgo. Lavoriamo in una compagnia che si chiama Teatrodilina, insieme facciamo degli spettacoli da un po’ di anni. Un amico e produttore venne a vederci e disse «Facciamone un film». Quello che noi e Francesco abbiamo cercato di fare è stato traghettare questa storia e questi personaggi in un’altra forma, quella cinematografica. Non si tratta di una ripresa teatrale ma di un film che mantiene la struttura sia della scrittura sia dell’ambientazione. Abbiamo provato a dirci: “Manteniamo questa cosa qui, e vediamo se la forma cinematografica ci può aiutare a ricreare quel mondo che si crea a teatro quando si spengono le luci”». Un grande lavoro di squadra, a partire dalla scenografia di Cinzia Iademarco e la fotografia di Edoardo Bolli: «La casa aveva già molte caratteristiche adatte per il nostro racconto, e Francesco ci ha lasciato la nostra libertà recitativa. Abbiamo cercato di fare quello che già facevamo, consapevoli che si trattasse di un altro mezzo». E in occasione dell’uscita del film, abbiamo sottoposto ad Anna Bellato il nostro questionario Io e il cinema, in cui ci ha raccontato i suoi film preferiti e dato un consiglio ai lettori di Hot Corn.

Una scena de La storia infinita di Wolfgang Petersen (1984)

IL PRIMO FILM CHE TI HA FOLGORATA – «Probabilmente La storia infinita. È un film che da bambina ho visto davvero tante tante volte, raccontava quell’aspetto di salvare il sogno e di entrare nella favola che è stato forse il primo desiderio inconscio rispetto a questo lavoro. C’è un libro e improvvisamente ci entri dentro e fai parte della storia. Il sogno, poi il momento del coraggio, il dolore incredibile di quando Atreiu perde il suo cavallo nelle sabbie mobili. Poi non so da un punto di vista cinematografico, però è sicuramente il mio film preferito di quando ero bambina».

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Marcello Mastroianni in una scena de La dolce vita (1960)

UN ATTORE DI CUI HAI VISTO TUTTI I FILM – «Non credo di averne uno, però ultimamente sto riscoprendo i vecchi film e mi si è riaperta una gran passione per Marcello Mastroianni, perché mi da quella sensazione di leggerezza e di ironia, che è anche una chiave del nostro lavoro, quella sensazione di non fare fatica, di stare comodo e non arrovellarsi. Quella forma lì di leggerezza mi affascina, la trovo bella come spettatore e importante come attore. In questo momento sono un’appassionata di lui e sto cercando di guardare tutte le cose che ha fatto con i vari registi».

Anna Bellato in una scena di Quasi Natale

IL TUO FILM PREFERITO TRA QUELLI CHE HAI GIRATO – «Direi Quasi Natale. Ovviamente è quello più fresco e in questo momento della mia vita è più o meno così, quello che preferisco a volte coincide con quello che sto facendo. È chiaro che dipende poi anche da come li hai vissuti e dal ruolo che hai. Questo progetto è un po’ particolare rispetto agli altri film che ho fatto, che di solito si esauriscono in un tempo breve: giri il film e magari fai un po’ di prove e poi basta. Questo invece è uno spettacolo, l’abbiamo portato e lo portiamo ancora in scena, i personaggi li abbiamo costruiti nel tempo e poi è nato il film. Quindi è stato un percorso molto lungo e adesso ho la sensazione che sia un’esperienza più piena di altre».

Una scena di Storia di un matrimonio di Noah Baumbach

UN REGISTA CHE AMI CON CUI SOGNI DI LAVORARE – «Mi piacerebbe tantissimo lavorare con Noah Baumbach, perché ha uno stile nel quale mi riconosco, sia come storie sia come tipo di racconto e per come fa lavorare gli attori. C’è sempre questa forma di ironia, anche nelle situazioni drammatiche, e questa cosa io come attrice cerco di portarla sempre. Questo lo vedo anche in lui. Poi mi piacerebbe fare invece all’opposto qualcosa di completamente favoloso, ad esempio con Tim Burton, ma solo se fa cose magiche. Penso che ogni tanto per un attore sia bello anche fare cose che non può fare nella vita».

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Una scena di Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli (1965)

UN FILM CHE CONSIGLI AI LETTORI DI HOT CORN – «Oltre a Quasi Natale? In questo periodo sto riguardando tutti i film di Pietrangeli, che è un regista secondo me bellissimo, ha fatto delle commedie meravigliose. Adesso è un po’ dimenticato, non è così citato come i grandi registi italiani. Dei suoi film direi Io la conoscevo bene, Adua e le compagne… Se devo sceglierne uno adesso direi Io la conoscevo bene»

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