MILANO – Un attentato sanguinario. Una fitta rete di spie. Il desiderio di vendetta che guida ogni azione. Sono questi i fili conduttori di American Assassin, l’action thriller diretto da Michael Cuesta con Micheal Keaton, Dylan O’Brien e Taylor Kitsch. Tratto dall’omonimo romanzo di Vince Flynn (edito in Italia da Time Crime), il film ci introduce nella vita di Mitch Rapp (O’Brien, già visto in Teen Wolf e Maze Runner – La rivelazione) brutalmente sconvolta, quando la sua fidanzata Katrina viene uccisa in un attentato terroristico a Ibizia.

Distrutto dagli eventi, Mitch troverà la forza di andare avanti avendo solo come obbiettivo quello di vendicarsi. Sarà così che Rapp si ritroverà a stretto contatto con una cellula jihadista, un veterano della Guerra Fredda (Michael Keaton) e la CIA, che lo coinvolgerà in un’operazione ad alto tasso di adrenalina. Non vi sveliamo di più sulla trama di American Assassin, ma vi segnaliamo una significativa variazione fra la storia raccontata sul grande schermo e quella che si sviluppa fra le pagine scritte da Flynn.

L’attentato che apre il film infatti è stato ideato per “esigenze creative”. «Ho dovuto creare qualcosa che fosse davvero contemporaneo» ha rivelato lo sceneggiatore Stephen Schiff. Ma nel testo originale di Flynn a scatenare il domino che trasforma Rapp da un uomo qualunque a un agguerrito agente dell’antiterrorismo è l’attentato di Lockerbie: un drammatico fatto di cronaca che vide la morte di 270 persone.

Il 21 dicembre del 1998 un aereo Pan Am in volo da Londra a New York precipitò appunto a Lockerbie, un piccolo villaggio scozzese. Nell’incidente morirono tutti i passeggeri a bordo e undici abitanti della cittadina. Come rivelarono le indagini, ad abbattere il Boeing 747-121 fu un esplosivo al plastico nascosto in una valigia Samsonite. Tre anni più tardi gli investigatori arrivarono a Abdel-Basset Ali al-Megrahi e Lamin Khalifah Fhimah, appartenenti all’Intelligence libica.

Dopo anni di tensioni diplomatiche fra Stati Uniti e Libia, nel 2001 solo al-Megrahi fu condannato all’ergastolo. Restò in carcere fino al 2009, quando gli fu permesso di tornare in Libia per ragioni umanitarie. Morì nel 2012 a causa di un cancro. A 32 anni di distanza la strage di Lockerbie resta l’attacco terroristico più grave compiuto contro un aereo civile, secondo solo agli attentati dell’11 Settembre.
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