MILANO – Un’affascinante carriera iniziata nella pubblicità, continuata poi con il cinema, le fiction televisive e il teatro. Un David di Donatello per Americano Rosso, tante polemiche per film considerati anticonvenzionali e narratori di una verità storica, una Napoli mai vista in televisione portata al successo in Il commissario Ricciardi. Alessandro d’Alatri è una firma storica del nostro cinema. E allora perché non ripercorrere con il regista questi grandi successi? Da I giardini dell’Eden, la storia della gioventù di Gesù, per cui lo attaccarono sia cattolici che laici, fino a La febbre, che raccontava – già nel 2005 – quanto fosse difficile lavorare in Italia, con la sua burocrazia e le poche possibilità di realizzazione per i giovani. Un viaggio nella cinematografia di un regista capace sempre di reinventarsi e di non essere mai banale. Ecco quindi Alessandro d’Alatri ospite del nostro Zoom Corn, in cui ci ha raccontato tutto il suo amore per il cinema.
- Alessandro D’Alatri: «I trent’anni di Americano Rosso»
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L’intervista a Alessandro d’Alatri è a cura di Ileana Dugato:
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