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A Dangerous Method | Keira Knightley, Freud, Jung e la storia vera dietro il film

David Cronenberg e un grande cast per una vicenda in bilico tra passione, amore e psicanalisi

a dangerous method

MILANO – Eros e Thanatos, ragione e sentimento, le passioni più oscure e le ambizioni scientifiche più ardite: c’è tutto questo e molto di più in A Dangerous Method. A metà fra biopic, dramma storico e thriller, il film di David Cronenberg si avvale della sceneggiatura di Christopher Hampton (Le relazioni pericolose) per condurci nei meandri più oscuri di un triangolo sui generis, ovvero, quello formato da Carl Jung, Sigmund Freud e Sabina Spielrein, che sul grande schermo hanno rispettivamente i volti di Michael Fassbender, Viggo Mortensen e Keira Knightley.

A Dangerous Method
Viggo Mortensen e Michael Fassbender sono Sigmund Freud e Carl Jung

Chi ha visto A Dangerous Method sa che il film è ispirato a una storia vera ma, pochi conoscono l’importanza di Sabina Spielrein nel mondo della psicanalisi. Perciò facciamo un passo indietro. Siamo nel 1993 quando John Kerr scrive A Most Dangerous Method: The story of Jung, Freud, and Sabina Spielrein. Il best seller – che ha ispirato lo script del film – nasce dalle lettere scritte da Sabina ai due studiosi, ritrovate fra gli anni Settanta e Ottanta. Attraverso questo ricchissimo e prezioso epistolario, quindi, si ricostruisce la storia della Spielrein e una fase cruciale per l’evoluzione della psicanalisi.

A Dangerous Method
Keira Knightley presta il volto a Sabina Spielrein

A dare il via agli eventi raccontati in A Dangerous Method è l’arrivo di Sabina all’ospedale psichiatrico di Burghölzli (Zurigo). Figlia di una ricca famiglia ebrea, la ragazza ha solo 19 anni ed è affetta da una grave forma di isteria. La paziente viene quindi affidata alle cure di un giovane e promettente medico, Carl Gustav Jung. Usando il suo innovativo metodo, Jung aiuta Sabina Spielrein mentre condivide la propria esperienza come psicoanalista con il collega più esperto Sigmund Freud.

Sabina Spielrein
La vera Sabina Spielrein

A questo punto però qualcosa cambia, perché fra Sabina e Carl si innesca quello che verrà poi identificato come un fenomeno di transfert e controtransfert: la relazione fra medico e paziente travalica i limiti e sfocia in una passione pericolosa, alimentata dai desideri più oscuri. E mentre Jung e Spielrein si avvicinano sempre di più, il rapporto fra lo stesso Carl e Sigmund si incrina, a causa dei loro inconciliabili punti di vista sulla psicanalisi.

Keira Knightley
Knightley e Fassbender in una scena del film

Si arriva così al 1912. Dopo essersi laureata in Medicina ed essere entrata a fare parte della Società Psicoanalitica svizzera, Sabina Spielrein si sposa e ha un figlia. Spielrein però non rinuncia alla sua carriera. Con slancio da pioniera, la donna si afferma nel mondo della psicanalisi, insegna psicologia infantile e, a Mosca, fonda insieme alla collega Vera Schmidt l’Asilo bianco: un’istituzione all’avanguardia incompresa però dalla dottrina staliniana, che non ne riconosce il valore, e rifiuta di considerare la psicanalisi come una scienza.

Freud e Jung in una delle rarissime foto insieme
Freud e Jung in una delle rarissime foto insieme

Il peggio però deve ancora venire: nel 1937 Sabina perde il marito a causa di un attacco cardiaco, mentre i suoi tre fratelli Jan, Emil e Isaac vengono giustiziati dal regime. Rifugiatasi a Rostov insieme alle figlie, Spielrein muore nel 1942, quando i nazisti compiono una mattanza accanendosi sugli ebrei e i prigionieri sovietici. La storia di Sabina però non è destinata a svanire sotto la scure del tempo: saranno le sue lettere e i suoi studi, citati anche da Freud, a farla conoscere ai posteri.

A Dangerous Method
Una delle sedute di cura di Jung con Sabina Spielrein

Nel 1980 Aldo Carotenuto pubblica Diario di una segreta simmetria. Sabina Spielrein tra Jung e Freud, che sarà seguito dal già citato romanzo di John Kerr, fino ad arrivare alla piece teatrale The Talking Cure del 2002 e al film A Dangerous Method nel 2011: così Spielrein ottiene il riconoscimento che le spetta. Sabina infatti non è stata solo una donna affetta da isteria coinvolta in una relazione scabrosa, ma un medico all’avanguardia nonché un punto di riferimento nel mondo della psicanalisi, capace di non farsi schiacciare dalle ingombranti ombre di Jung e Freud.

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