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211 – Rapina in corso | Nicolas Cage e la rapina che ha cambiato la polizia americana

Nel giorno sbagliato e nel momento sbagliato, due poliziotti sono coinvolti in una sanguinaria rapina

211 - rapina in corso

MILANO – L’ultimo film in ordine di tempo di York Alec Shackleton (già regista di Kush e Street) risale al 2018 ed è liberamente tratto da un evento che è ancora oggi ricordato negli States per aver spinto la polizia a cambiare il proprio modus operandi. Con Nicolas Cage e il figlio, Weston Cage, Cory Hardrict e Michael Rainey Jr., 211 – Rapina in corso ricostruisce gli eventi di quella che è ricordata come la “battaglia di North Hollywood”. Siamo nel 1997, proprio nella zona di Los Angeles conosciuta come North Hollywood, e due poliziotti – Mike Chandler e Steve McAvoy – sono di pattuglia, in una normalissima giornata di lavoro.

211 - rapina in corso
Nicolas Cage in 211 – Rapina in corso

Alla coppia, nella macchina di pattuglia, si aggiunge Kenny, un ragazzino di 15 anni che, dopo una rissa, è stato condannato dal tribunale a una giornata in polizia, come punizione e lezione. Apparentemente, nulla potrebbe far pensare che di lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno. Chandler e McAvoy ricevono improvvisamente una chiamata per una rapina che si sta svolgendo in una banca: quattro rapinatori, armati fino ai denti e con artiglieria pesante. Le squadre speciali della LAPD e della SWAT entrano in azione con il supporto dell’Interpol, da tempo sulle tracce dei quattro rapinatori. Ma sarà l’agente Chandler a prendere il comando della negoziazione che si rivelerà la più lunga e sanguinaria della storia americana.

Una scena di 211 – Rapina in corso

Fino a quel momento, infatti, alla polizia non era concesso portare armi pesanti. I poliziotti erano dotati di pistole da 9 mm e qualche auto era equipaggiata con un fucile calibro 12, ma nulla di più. Quando polizia e forze speciali si ritrovano davanti al luogo della rapina, le armi che i rapinatori possiedono superano di gran lunga le loro per quantità e potenza. Alla fine, i responsabili furono uccisi, dodici poliziotti e otto civili rimasero feriti e numerosi veicoli e abitazioni vennero distrutte da quasi 2.000 pallottole sparate dai ladri e dalla polizia. A causa del gran numero di feriti, del numero di colpi sparati, delle armi usate e della durata complessiva della sparatoria, è considerato uno degli eventi più lunghi e sanguinosi nella storia della polizia americana.

Una scena di 211 – Rapina in corso

L’intento del regista York Shackleton era quello di fornire al pubblico un’esperienza autentica su un argomento che forse è molto più attuale oggi che allora. Shackleton ha infatti affermato: «Penso che l’obiettivo finale di 211 – Rapina in corso sia quello di intrattenere le persone. Possono evadere dalla loro vita quotidiana e fare una corsa con questi agenti di polizia e percepire realmente quello che vivono le forze dell’ordine per le strade. Magari questo film riuscirà anche ad aprire gli occhi della gente e far capire quanto sia difficile questo lavoro, e alcune delle situazioni più complicate che questi ragazzi affrontano per proteggere i cittadini». Riassumendo, il produttore Jonathan Yunger aggiunge: «211 – Rapina in corso non è il solito film action. Ci sono emozioni ed umanità, affronta moltissimi problemi che tutti noi affrontiamo quotidianamente».

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