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Hugo Weaving: «L’Irlanda, Black ’47 e quel viaggio personale verso il lato oscuro»

L’attore australiano racconta l’inedito Black ’47, ambientato durante la Grande Carestia Irlandese del 1847

BERLINO – Una simpatica canaglia: dopo tanti anni di cinema, Hugo Weaving rimane un completo enigma, e non fa eccezione Black ’47, un dramma storico in salsa western presentato alla Berlinale nel 2018 e (purtroppo) mai uscito in Italia, nemmeno in streaming. Ambientato durante la Grande Carestia Irlandese del 1847, il film di Lance Daly racconta di Feeney, ex cecchino irlandese, che torna a casa per trovare la famiglia distrutta e il popolo decimato. Così si vota alla vendetta mentre l’ex commilitone Hannah (Weaving, appunto) aiuta la Corona a scovarlo e annientarlo. Ma a chi sarà realmente leale? Ecco come Weaving racconta il film.

Hugo Weaving con James Frecheville in una scena di Black 47.

LA MIA PREPARAZIONE – «Un film del genere racconta un capitolo talmente nero dell’umanità da generare discrete pressioni, quindi ho letto molti libri e visto un paio di documentari, per essere all’altezza della situazione e capirne la complessità. All’epoca il Governo inglese credeva nelle maniere forti, convinto che avrebbe piegato gli irlandesi a qualunque costo. Carestia inclusa. Sono partito da lì per provare a capire quest’uomo».

IL MIO PASSATO –  «Vivo in Australia, ma ho frequentato la scuola in Inghilterra, ricordo bene di aver studiato questa vicenda perché sono un appassionato di storia. Fin da allora me la sono portata dietro e sono felice di aver avuto modo di portarla anche a Berlino qualche anno fa, una città che mi sta altrettanto a cuore quanto le mie origini, un inno all’arte e alla cultura. Fin da quando l’ho studiata ne sono rimasto affascinato e passeggiando per queste vie ho sentito molto vivo il suo passato».

Ancora Weaving in un’altra scena di Black 47.

I PERSONAGGI – «L’aspetto più interessante di Black ’47? La rappresentazione dei personaggi, tutti provati dalla vita. A me è sembrato un viaggio personale verso il lato oscuro, che parte con Feeney, traumatizzato dagli orrori dell’Afghanistan per cui pensa di non meritare perdono, per arrivare agli altri protagonisti della vicenda che iniziano un percorso inaspettato. Quasi un risveglio per tutti, non solo per il mio killer ormai quasi insensibile all’omicidio».

IL RUOLO – «La storia del mio personaggio mi tocca da vicino, arrivando addirittura ad incrociarsi con quella della famiglia Weaving. Ho uno zio, orgoglioso inglese, che ha combattuto proprio nell’Irlanda del Nord e sapete com’è finita? Ha sposato una donna irlandese, per giunta cattolica, ed è rimasto lì. Non ho potuto fare a meno di pensare a lui quando giravo Black 47…».

  • Qui potete vedere il trailer di Black ’47:

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