MILANO – Sentite la mancanza di una commedia sentimentale garbata, ironica, con personaggi autentici e credibili? Bene. Anche noi, perché c’è stato un vuoto colossale negli ultimi due decenni, soprattutto a Hollywood. E allora perché non rivedere o recuperare Dentro la notizia, secondo film di James L. Brooks, cinque anni dopo l’indimenticabile successo di Voglia di tenerezza. La pellicola uscì oltre trent’anni fa nelle sale italiane – era il 1° aprile del 1988 – e fu candidata a sette Oscar tra cui miglior film, attore e attrice protagonista, attore non protagonista e sceneggiatura. Purtroppo per il film, quello però fu l’anno del trionfo di Bernardo Bertolucci con il suo L’ultimo imperatore, di Michael Douglas per Wall Street e di Cher per Stregata dalla luna.

Poco importa, perché l’eleganza della mano di Brooks (mai citato abbastanza), che ha influenzato tanta comicità americana e tanto modo di affrontare le relazioni interpersonali si vede e si sente ancora oggi. Facciamo un passo indietro: nella redazione di un canale televisivo di Washington lavorano un giornalista intellettuale ma poco telegenico e assai impacciato con le donne (Albert Brooks), un conduttore brillante e piacione ma meno preparato (William Hurt, sempre enorme anche nel film più piccolo, figuriamoci qui), e una splendida e grintosa ragazza in carriera (Holly Hunter): quest’ultima si dividerà tra l’amicizia e l’affetto nei confronti del primo, e l’attrazione erotica e sentimentale nei confronti del secondo.

Il triangolo sentimentale di Dentro la notizia (a noleggio su Prime Video) è descritto con una verità e una credibilità per cui è semplice tendere all’identificazione con uno o l’altro personaggio: il regista si concentra sulle caratterizzazioni, i dialoghi, le situazioni quotidiane, i piccoli incidenti emotivi e umorali che costituiscono una trama nella trama. Quella di James L. Brooks è una scuola, un’idea di commedia ideale dove ciò che conta è il fattore umano, ancor più degli accadimenti narrativi. Pensiamo a quanto abbia influenzato, per esempio, la commedia americana d’inizio millennio: i film scritti, diretti o prodotti da Judd Apatow provengono proprio da quei ritmi e da quella buffa e comica malinconia, filtrati però con una neodemenzialità che forse è più spirito dei nostri tempi.

La volgarità in Dentro la notizia non esiste, addirittura i momenti più intimi sono solo accennati e sussurrati. Resta impareggiabile la descrizione delle relazioni che spesso possono nascere tra colleghi di lavoro: amicizia speciale e amori rimandati o che si faticano a confessare (Brooks e la Hunter), colpi di fulmine improvvisi ma incapaci di concretizzarsi (Hurt e la Hunter), stima professionale che deve confrontarsi con invidia o gelosia (Brooks e Hurt). Da incorniciare il finale, dove i protagonisti si ritrovano dopo qualche anno, ciascuno per la sua strada ma consapevole del valore di quel rapporto a tre, diviso e condiviso tra lavoro e sentimento. In una parola: vita.
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