ROMA – Anaïs ha trent’anni, è senza un lavoro, vive alla giornata in un appartamento che non può permettersi… e corre. Corre sempre e sembra essere inafferrabile, così come lo sono suoi pensieri. La sua vita è così frenetica che nemmeno il suo fidanzato, di cui lei ogni tanto si scorda, sembra riuscire a fermarla. Un giorno però, Anaïs incontra Daniel, un editore che s’innamora immediatamente di lei. Ma Daniel vive con Emilie, un’affascinante scrittrice che, apparentemente in modo inspiegabile, cattura l’attenzione di Anaïs. Le loro strade s’incrociano per un caso fortuito e questo incontro scatena in Anaïs un sentimento che mai aveva provato prima. Charline Bourgeois-Tacquet, dopo i postivi riscontri ottenuti dai suoi cortometraggi, tra cui Pauline Enslaved, selezionato nella sezione Semaine de la Critique del Festival di Cannes, debutta al lungometraggio con Gli amori di Anaïs. L’abbiamo incontrata a Roma per parlare di desiderio, regia e dei bilanci tipici dei trent’anni.

IL DESIDERIO «Era molto importante per me ambientare questa storia in estate perché sapevo che avrei voluto inserire dei corpi nudi e giocare con le scenografie naturali, dalla campagna alla spiaggia, per far entrare l’erotismo nel film. Volevo lavorare sul corpo delle attrici per far emergere il desiderio. La scena d’amore per me è stata una sfida perché non ne avevo mai girata una prima. L’abbiamo provata a lungo, coreografandola. Volevo stare vicino alla loro pelle con la macchina da presa».

I TRENT’ANNI «Mi interessava molto la possibilità di scrivere di un personaggio che avesse trent’anni perché trovo che sia un’età vertiginosa, difficile, di passaggio. Un’età in cui si è obbligati, volenti o nolenti, a fare delle scelte di lavoro e di vita che ci riguardano da vicino come la scelta di fare o meno un figlio. Un’età in cui siamo chiamati a porci delle domande alle quali non è facile rispondere. È un momento di transizione».

IL MOVIMENTO «La regia mi ha stimolato moltissimo perché ho scritto una sceneggiatura molto verbosa, quindi mi ritrovavo in mano con molto testo. Mi interessava tradurlo in immagini e quindi tutta la messa in scena è accordata alla personalità di Anaïs fatta di energia, vitalità, movimento. Anaïs è un personaggio che passa il suo tempo a correre da una parte all’altra e quindi ho molto lavorato in questo senso usando piani sequenza e delle vere e proprie coreografie tra i movimenti degli attori e della macchina da presa che li segue».
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Qui sotto potete vedere il trailer del film di Charline Bourgeois-Tacquet:
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