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Fear Street Parte 2: 1978, o di quel secondo capitolo che è l’anello debole di ogni trilogia

Continuano horror, splatter e citazioni, solo meno convincenti del primo. E cosa ci aspetta nel finale?

Fear Street Parte 2: 1978
Fear Street Parte 2: 1978

MILANO – Altra settimana, altro giro di horror. Continua la trilogia targata Netflix diretta da Leigh Janiak con il secondo capitolo, Fear Street Parte 2: 1978. Tornano i nostri amati protagonisti – o quelli che sono rimasti, almeno – con un po’ di new entry per tornare indietro nel tempo, tra cui Sadie Sink, Emily Rudd e Chiara Aurelia. Avevamo lasciato la piccola città di Shadyville e i suoi valorosi adolescenti perseguitati dalla strega Sarah Fier, ed è ora di fare un passo avanti. Ma una domanda sorge spontanea, soprattutto a chi è avvezzo alle strategie di genere: questo secondo capitolo sarà all’altezza del primo?

fear street parte 2: 1978
Un passo indietro nel tempo in Fear Street Parte 2: 1978

Andiamo con ordine. Come avevamo già detto parlando del primo film (Fear Street Parte 1: 1994, qui), la trilogia costituisce un unicuum: il viaggio all’indietro nel tempo si alterna alle vicende presenti. E allora Deena e Josh, nel tentativo di salvare la povera Sam posseduta dalla strega, si recano dalla misteriosa C. Berman, unica superstite del massacro avvenuto a Camp Nightwing nel 1978. È il suo racconto la trama dell’atteso secondo film, il ricordo di quell’avvenimento che dovrebbe aiutare i due fratelli a risolvere i loro problemi. Il pretesto, ovviamente, per deliziarci con un altro massacro e approfondire quella serie di sventure che si sono abbattute su Shadyville.

Le protagoniste di Fear Street Parte 2: 1978

Fear Street continua imperterrita sulla strada che si è aperta in precedenza: un horror thriller ben costruito, con tanto di scene splatter e gore da non sottovalutare e che, a dire il vero, sono ancora più cruente del suo predecessore. Continua anche la carrellata di citazioni, seguendo giustamente l’andamento a ritroso nel tempo. Erede di tutti quegli horror di qualche decennio fa ambientati in un campo estivo (ricordate Sleepaway Camp di Robert Hiltzik?), Fear Street Parte 2: 1978 omaggia soprattutto la saga di Venerdì 13 creata da Sean S. Cunningham proprio in quegli anni (nel 1980 per essere esatti).

fear street parte 2: 1978
Sul set di Fear Street Parte 2: 1978

C’è anche da dire che tutte le dinamiche, le regole e le informazioni principali sono già state date nella Parte 1, e quindi il film può anche avventurarsi più a fondo nei personaggi e nei dettagli della storia. Ora non rimane che vedere come si concluderà la terrificante avventura dei protagonisti e il non avere più la necessità di spiegare l’universo in cui si trovano si fa sentire. Tuttavia, quello che in molti temevano – e che molto spesso si ritrova in trilogie simili – si è avverato. Quante volte abbiamo visto un secondo capitolo esistere unicamente per fare da ponte tra l’inizio e il finale? Ecco, Fear Street non fa eccezione.

Una scena di Fear Street Parte 2: 1978

Manca di una sua vera identità e deludono un po’ quei cliché e stereotipi di genere che il primo aveva evitato con cura, anche se comunque non siamo certo a corto di scene e bei momenti che possiamo portare con noi. Sicuramente un degno seguito della trilogia che ha già spopolato e stupito e che, almeno per le aspettative, si avvia verso un finale coi fiocchi. L’appuntamento con il terzo capitolo ci porterà fino al lontano 1666, realizzando così un ideale cerchio che unirà dove tutto è iniziato con dove tutto – si spera – finirà.

  • Fear Street Parte 1: 1994 | L’horror torna negli anni Novanta
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Qui potete vedere il trailer della trilogia:

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