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Golden Rain: «La colonna sonora di Fortuna, Refn e la nostra passione per l’horror»

Dalla collaborazione con Nicolangelo Gelormini alle musiche di Drive: il duo si racconta a Hot Corn

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ROMA – «Certe volte c’è bisogno di avere un’opportunità e Nicolangelo ce l’ha data. Ci siamo messi in gioco e abbiamo scoperto che è una cosa che sappiamo fare». I Golden Rain, duo elettronico napoletano composto da Zaira Zigante e Mario Grimaldi, ha sempre coltivato il sogno di realizzare una colonna sonora. A dargli l’opportunità di scriverne una ci ha pensato Nicolangelo Gelormini, regista di Fortuna, favola nera dal cuore enorme con protagoniste Valeria Golino e Pina Turco. Abbiamo contattato telefonicamente il duo per parlare della genesi della colonna sonora, dell’emozione di vedere per la prima volta il film in sala, della sfida di trascrivere in note il mondo metafisico, sospeso tra sogno e realtà, immaginato da Gelormini e dei loro gusti cinematografici, tra Ari Aster e Nicolas Winding Refn.

Com’è nata la collaborazione con Nicolangelo Gelormini?

Zaira Zigante – «Nel 2017 abbiamo fatto uscire un EP di canzoni in inglese. Poco dopo mi arrivò su Facebook una richiesta di amicizia. Era di Nicolangelo che mi chiedeva se avessimo scritto noi quelle musiche. Dopo tre mesi ci chiese se poteva venire a trovarci nel nostro studio per vedere come lavoravamo e a parlarci di un progetto che aveva: Fortuna».

Mario Grimaldi – «Diciamo che Nick ha rischiato un po’ chiedendoci di fare questo lavoro. Quella di Fortuna è la nostra prima esperienza e lui non ha contattato delle persone esperte nell’ambito delle colonne sonore. Era una cosa che avevamo sempre sognato fare, ma è molto diverso scrivere delle musiche per film da delle canzoni. Certe volte c’è bisogno di avere un’opportunità e Nicolangelo ce l’ha data. Ci siamo messi in gioco e abbiamo scoperto che è una cosa che sappiamo fare (ride, n.d.r.)».

Quando avete scritto i brani della colonna sonora?

Zaira Zigante – «Le musiche sono nate con la sceneggiatura. Nicolangelo ha iniziato le riprese quando noi avevamo addirittura già finito le musiche per il film. Quando ci ha presentato la sceneggiatura ci ha spiegato, pagina per pagina, i vari commenti sonori che voleva e come li voleva. Abbiamo lavorato esclusivamente sul testo. È stato molto bravo a trasmetterci l’emozione che cercava. Devo ammettere che è stato un po’ strano vedere le musiche legate alle immagini parecchi mesi dopo…».

Mario Grimaldi – «…Però le immagini erano più o meno come ce l’eravamo immaginate. Noi sicuramente siamo stati ricettivi, però Nicolangelo è stato davvero bravo a spiegarci cosa voleva e in che punto, a descriverci le scene che è stato in grado di farci immaginare con le parole e con quello che aveva scritto insieme a Massimiliano Virgilio. Tutto sommato per noi, incredibilmente, è stato un lavoro piuttosto facile. Quando il regista sa veramente bene cosa vuole è molto più semplice».

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Zaira Zigante e Mario Grimaldi: i Golden rain. Foto di Rachele Montoro

Oltre alla colonna sonora vi siete occupati anche del suono del film. Com’è stato lavorare su questi due aspetti?

Mario Grimaldi – «Nicolangelo è stato coraggiosissimo perché non è solito affidare tutti questi aspetti alle stesse persone. Gli piaceva questa scommessa del poter dire: “Voi siete il suono del film“. Ma per fare il suono di un film devi entrare veramente dentro la sensazione che il regista vuole esprimere con le immagini. Quello stato d’animo che lui è riuscito a creare con le sue emozioni e con il suo modo di fare cinema noi siamo riusciti a metterlo in musica».

Zaira Zigante – «All’inizio ci ha presentato Fortuna quasi come un film di fantascienza. E quello è il nostro mood. Usiamo molto i sintetizzatori che riportano un po’ allo stile space di questo film che prevedeva dei colpi di scena, dei tappeti sonori come se fossero stati creati per un film di fantascienza, un thriller o un horror. E ci sono delle parti in cui questo commento sonoro sottolinea proprio l’inquietudine che attraversa il film».

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Un post Instagram dei Golden Rain

Quando avete visto per la prima volta il film? Cosa avete provato?

Zaira Zigante – «La prima volta l’ho visto durante il montaggio per poter sistemare il minutaggio delle musiche. Poi lo abbiamo visto insieme alla Festa del Cinema, dove c’è stata la prima, e il giorno in cui è uscito in sala lo siamo andati a vedere qui a Napoli con le nostre famiglie e amici. E forse questa seconda volta è stata più emozionante della prima perché lì era tutto nuovo e c’era l’atmosfera della Festa che ci distoglieva da film…»

Mario Grimaldi – «Eravamo troppo emozionati, tesi. Anche per me la seconda visione si è rivelata molto più forte. Personalmente sento di aver capito ancora meglio il film, l’ho vissuto con più serenità. È stata un’emozione molto forte perché la prima scena si apre con un pezzo cantato da me (Parole al vento, n.d.r.) e io non ho mai cantato in napoletano. Volevo chiamare un cantante neomelodico ma Nick mi ha convinto ad interpretarla. È un pezzo che torna parecchie volte durante il film e ho avuto difficoltà nello scriverlo perché, già nella sceneggiatura, si capiva che era un po’ “la canzone dell’orrore”. Mi dicevo: “Non lo so se voglio scrivere una canzone così brutta” (ride, n.d.r.). È stata la parte più difficile di tutta la colonna sonora, ma abbiamo cercato di restare fedeli al nostro sound».

La colonna sonora di Fortuna è molto eterogenea nelle sonorità e c’è un brano, Consolazione, che mi ha fatto addirittura pensare a Because dei Beatles…

Zaira Zigante – «Because è una delle nostre canzoni preferite. Hai colto nel segno. Ma ci sono dei riferimenti qua e là nella colonna sonora a tutte le cose che ci piacciono».

Come nasce il duo Golden Rain?

Zaira Zigante – «Ci siamo conosciuti durante una tournée degli Almamegretta. Io era voce e lui era appena subentrato come fonico. Da lì è scattata una scintilla sia dal punto di vista artistico che personale e non ci siamo più separati. Avevamo un altro progetto musicale prima che si chiamava The Sleeping Cell, una versione Golden Rain un po’ più dance con anche altri elementi. Poi, lentamente, abbiamo iniziato a pensare di fare un progetto che fosse solo nostro. Viviamo insieme e abbiamo uno studio di registrazione in casa dove facciamo tutto da soli. È così che è nato questo progetto che rispecchia appieno il sound che vogliamo fare oggi».

Mario Grimaldi – «In passato ci siamo affidati a vari musicisti che ci aiutavano a comporre le canzoni che avevamo in mente essendo noi due cantanti. Poi abbiamo capito che dovevamo provarci noi. Sebbene Zaira sia quasi diplomata al conservatorio e abbia una formazione da musicista e io sia un tecnico del suono a tutti gli effetti, quindi ho molta dimestichezza con i software i programmi per lavorare e processare il suono, avevamo sempre un po’ di timore a metterci seduti al pianoforte o dietro una tastiera. Ma negli ultimi anni ci siamo messi a studiare di più, specialmente i sintetizzatori che ti danno la possibilità di avere moltissime sfumature a livello sonoro e di emulare anche molti strumenti».

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Florence Pugh: la regina di maggio di Midsommar. Uno degli horror amati dai Golden Rain

Quella per Fortuna è la vostra prima colonna sonora. Ma, in generale, qual è il vostro rapporto con il cinema?

Zaira Zigante – «Ci siamo trovati anche perché entrambi siamo appassionati di horror e sci-fi. Ci piace sia l’horror sofisticato che quello un po’ più commerciale. Abbiamo amato molto Hereditary e Midsommar di Ari Aster ma anche The Witch di Robert Eggers. Così quando Nicolangelo ci ha chiesto di fare questa colonna sonora che aveva un’impronta un po’ sci-fi, per noi è stato il top (ride, n.d.r.)».

E le vostre colonne sonore preferite?

Mario Grimaldi – «Personalmente direi Giorgio Moroder. Alcune sue cose del passato mi ricordano anche la mia adolescenza e quel sound anni 80 pieno di sintetizzatori si ritrova anche nelle serie più recenti come Stranger Things…».

Zaira Zigante – «…Ma anche la colonna sonora di Drive di Nicolas Winding Refn realizzata da Kavinsky. Se penso a un brano come Nightcall, quello è il nostro tipo di sound. Anche The Neon Demon ha una bellissima colonna sonora. E poi anche la colonna sonora di It Follows che rappresenta un cinema più moderno».

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  • Tra sogno e realtà: perché vedere Fortuna, favola nera con un cuore enorme

Video intervista a Nicolangelo Gelormini, Valeria Golino e Pina Turco:

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