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Per Lucio | Pietro Marcello: «Il mio tributo a Lucio Dalla, poeta che ha cantato l’Italia»

Le canzoni, il materiale d’archivio, l’Italia: il regista racconta il documentario dedicato al cantautore

pietro marcello

ROMA – Se in Martin Eden raccontava la storia di un pescatore che, spinto dall’amore per una ragazza, decideva di diventare scrittore, in Per Lucio (qui la nostra recensione) Pietro Marcello racconta la storia di un altro poeta: Lucio Dalla. Presentato nella sezione Berlinale Special della 71 edizione del Festival di Berlino, il documentario – in sala solo il 5, 6 e 7 luglio) è un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico del cantautore bolognese. Una narrazione inedita del suo mondo condotta attraverso le parole del suo fidato manager Tobia e del suo amico d’infanzia Stefano Bonaga. Un film che unisce biografia e storia, realtà e immaginario e che, attraverso le canzoni di Dalla, racconta l’Italia. Un lavoro nato durante la pandemia. «Non abbiamo avuto una possibilità ampia di movimento. Rispetto ai film di finzione, per il documentario è più difficile. Non c’è connessione tra cinema e pandemia. Per Lucio mi fa pensare a un film di guerra, è faticoso fare cinema in questo momento storico», ha raccontato Pietro Marcello in collegamento via Zoom ai giornalisti ai quali ha anche confidato il suo amore per Lucio Dalla e di quella volta che ha lasciato una copia dei suoi film sotto lo zerbino del cantautore…

IL PROGETTO «Ho nutrito questo desiderio per molti anni. Per me è stato un piccolo mandato realizzare questo film per Lucio. È stato un mio grande amore. Ho iniziato ad ascoltarlo da bambino, conosco tutte le sue canzoni a memoria. Grazie a Tobia, il suo manager, e al filosofo Stefano Bonaga siamo riusciti a realizzarlo. Non so come chiamarlo: film omaggio, tributo a Lucio Dalla. Ma sono felice di essere riuscito a realizzarlo dopo molti anni. Probabilmente avrò degli interventi da fare sul film perché la pandemia non ha aiutato nelle ricerche d’archivio. Abbiamo spedito il film a Berlino ma c’è ancora un po’ di lavoro da fare».

Pietro Marcello
Una scena di Per Lucio

DALLA & ROVERSI «È la prima volta che lavoro con tanti archivi e devo essere sincero non è facile unire tutti i materiali insieme tra le scansioni, le emulsioni, la grana, la pellicola, la continuità cromatica. Spero che ora avremo la possibilità di presentare il film in Piazza Maggiore a Bologna, perché per me è importante consegnare il film ai bolognesi. Ma per me il film è anche un omaggio a Roberto Roversi, un grande poeta. Volevo raccontare la storia del Paese perché per me Dalla rappresenta anche questo. Ha cantato il Paese ed è stato sempre tra la gente. Credo che Dalla da anarco-individualista ha potuto esprimere tutte le sue volontà attraverso la sua poesia. L’incontro con Roversi penso sia stato importantissimo per la sua formazione. Era fondamentale raccontare le sue fatiche e la sua ostinazione a diventare poeta. E la figura di Roversi in questo era importantissima. La mia missione era dare voce anche alla sua figura che in molti non conoscono».

Pietro Marcello
Stefano Bonaga e Pietro Marcello

MILLE MIGLIA «Ho nutrito il desiderio di realizzare questo film per dieci anni. Per me è stato sempre un mito fin da quando avevo a 8 anni e conoscevo a memoria i suoi dischi. Lucio è sempre stato rappresentativo perché le sue canzoni sono profondamente visive, visionarie, altamente cinematografiche. Ho provato a fare quello che era giusto per me e per chi mi sta accanto nel realizzare questo ritratto. Io ho raccontato l’inizio, quando ha iniziato a scrivere i suoi testi ed è diventato poeta. Ho raccontato la prima parte, i suoi inizi e fatiche. Mancano molte canzoni all’appello ma per me Mille Miglia resta un canto del Paese, qualcosa di profondamente straordinario di tutto quello che ha realizzato con Roversi. È stata la sua grande formazione. Una cosa che mi ha affascinato sempre di Dalla è che non è mai stato mediano. Non ha avuto mai modelli, a differenza di tanti altri cantautori. Acquistò metodi attraverso la musica ma non ebbe mai modelli. La sua originalità è unica e irriproducibile».

Roberto Roversi e Lucio Dalla

DALLA COME MARADONA «Ne verranno tanti di tributi e biopic nei prossimi mesi e anni perché Lucio non scomparirà mai. È chiaro che c’era la possibilità di avere la voce di tanti altri ma io volevo raccontare Lucio attraverso la voce di due amici. E basta. Abbiamo riflettuto, anche insieme a Marcello Anselmo che mi è stato accanto per la scrittura, ma l’intento era quello di raccontare le canzoni di Dalla e le trasformazioni del Paese. Lui ha cantato l’Italia e io ho sempre associato le sue canzoni al Paese. E nel documentario mi sono limitato a questo cerchio. Questo film è stato realizzato da terroni che raccontano la pianura padana. Sono un meridionale e un meridionalista, sono fiero di questo. Per Lucio è un film che mi emoziona. Quando ero ragazzetto e iniziavo a fare documentari giravamo l’Europa, ci ritrovavamo sempre in questi circoli italiani in cui si ascoltava Dalla. É stato sempre amato da tutti, dal popolino al sottoproletariato. Da Palermo a Napoli, Lucio è un mito quanto Maradona».

Pietro Marcello
Stefano Bonaga e Tobia in una scena di Per Lucio di Pietro Marcello

L’INCONTRO «Sono stato molto influenzato da Lucio. A 24 anni dopo Il cantiere sono andato a Bologna e ho lasciato i miei film sotto il suo zerbino. Bisogna ringraziare Toni Servillo se ho potuto conoscerlo. Lui è stato suo amico e mi ha messo in contatto con Dalla dandogli i miei film, Il passaggio della luna e La bocca del lupo. Una sera ho ricevuto una telefonata, era Lucio. Aveva amato molto i miei film e così l’ho conosciuto a Bologna dove presentò La bocca del lupo. Fu un momento molto bello per cui devo ringraziare Servillo».

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