MILANO – «Il problema non è la caduta ma essere nati con il 7 davanti». Luca Onorati e Francesco Gargamelli in I wish I was like you – lo trovate in esclusiva streaming su CHILI – citano L’Odio di Mathieu Kassovitz e fotografano con ironia il “dramma” della loro generazione. Quella degli anni Novanta, tra Notti Magiche e Non è la Rai, Tangentopoli e la strage di Capaci. Quella, per intenderci, continuamente paragonata alla generazione dei padri con la quale era impossibile competere. Un documentario (sulla carta) dedicato al concerto del 22 febbraio 1994 dei Nirvana al Palaghiaccio di Marino, vicino Roma, ma che diventa un viaggio indietro nel tempo ad una stagione impossibile da replicare.

Meno di cinquanta minuti i cui a fare da interlocutore è Siri, l’assistente intelligente di ben poco aiuto per la coppia di amici e registi cresciuti ai Castelli romani tra VHS di Stand by me, la paghetta del sabato e cuffie del walkman sempre alle orecchie. Un ritratto ironico e nostalgico sorretto dal ritrovamento di un tesoro nascosto dietro il muro di una cantina, fatto di ritagli di giornale conservati gelosamente, diari del liceo zeppi di scritte e i biglietti dei concerti degli U2, Pink Floyd e Nirvana.

La band di Seattle che faceva tappa in Italia per promuovere il loro ultimo disco, In Utero, passando per Milano, Modena e quella piccola cittadina in provincia di Roma il cui palazzetto oggi lasciato a marcire è il simbolo di una desolazione urbana e socio-culturale, tra abbandono, zero aggregazione e supermercati aperti h24. A 25 anni di distanza da quella sera, fatta di qualche canna e i panini con la mortadella preparati dalla nonna, Onorati e Gargamelli con I wish I was like you tornano al Palaghiaccio per proiettare il bootleg del concerto dei Nirvana – rievocato dalle sequenze animate di Luigi Cammuca -, testimonianza del passaggio di quel ragazzo con i capelli biondi e «lo sguardo annoiato» e tappa fondante della loro adolescenza.

«L’ultima adolescenza del secolo» sottolinea la coppia di registi che tra il piglio scanzonato tipicamente romano e un velo di nostalgia per quei giorni ci regala uno sguardo sull’Italia dei primi anni Novanta, tra accenni a politica, famiglia e scuola. Un collage visivo reso coeso dalla scelta di filmare il materiale odierno con una vecchia videocamera che nel rendere omaggio ai Nirvana e quella notte del 1994 finisce per celebrare anche la Generazione X, divisa tra un prima e un dopo Kurt Cobain.
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Qui potete vedere il trailer di I wish I was like you:
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