MILANO – Una delle definizioni del termine francese curiosa nel gergo dei collezionisti è “un oggetto, un libro, una fotografia che ha carattere erotico”. E, il primo lungometraggio della regista Lou Jeunet è un dramma dalle sfumature erotiche che si concentra su un triangolo amoroso e prende liberamente ispirazione dalla realtà. Curiosa, da leggere proprio alla francese, è basato sulla corrispondenza tra Marie de Régnier, al secolo Marie de Hereda, e il romanziere Pierre Louÿs. In mezzo, il marito di lei, il poeta Henri de Régnier. Scontri sociali e matrimoni di convenienza si alternano all’inibizione sessuale e l’emancipazione femminile alla fine del XIX secolo.

Tutti i protagonisti sono esistiti veramente. Marie de Hereda sposò de Régnier per sistemare i debiti del padre, nonostante il suo cuore appartenesse ad un altro. Dal canto suo, Pierre Louÿs era un dandy a pieno titolo. Ben inserito nell’alta società, avvezzo ai vizi e ai piaceri della bella vita e della carne, non si scompone troppo quando il suo migliore amico le “ruba” la donna che ama. Per lui la soluzione più naturale è quella di diventare il suo amante, prima facendola posare nuda per le sue fotografie artistiche. Anche se le scene spinte sono veramente poche, tutta la pellicola è pervasa da una passione morbosa mentre gli intrighi di nobili e borghesi si mostrano in tutta la loro voyeuristica potenza.

Curiosa si concentra su Marie, sulla sua storia e sui suoi sentimenti. Interpretata da un’eccellente Noémie Merlant, reduce dal successo con Ritratto della giovane in fiamme, diventa emblema di quello che era il ruolo della donna nella società dell’epoca e la lunga strada verso l’emancipazione, la rivendicazione di una libertà sessuale che si divide tra i desideri del corpo e della mente. Un tema che Lou Jeunet è riuscita a rendere non eccessivamente osceno o perverso. Il tutto è costruito su un complesso rapporto di passione e gelosia e sui rapporti psicologici tra i personaggi. Negli interni della Parigi di fine Ottocento vengono messi a nudo non solo i corpi, in una perfetta definizione di “nudo artistico”, ma anche i sentimenti che presto vanno a intaccare i giochi e i divertimenti.

Il film è un dramma storico molto romanzato, una storia in cui non si è del tutto sicuri per chi fare il tifo, perché tutti, prima o poi, finiscono per essere abbastanza frustranti, il che non fa altro che avvalorare il senso del film e farlo avvicinare alla realtà. Soprattutto una storia su come l’amore possa assumere diverse forme e diversi modi di esprimersi (discutibili o no che siano). Anche se a tratti può sembrare il riassunto dello sguardo maschile e la sua capacità di oggettificare le donne, su tutto spicca la luce del personaggio di Marie, tanto che viene da chiedersi chi sia la vera curiosa e chi sia il vero artista. Curiosa ha molti pregi e difetti, può anche darsi che non sia il migliore film dell’anno, ma è decisamente una valida aggiunta alla tradizione dell’erotica francese, soprattutto per un film in costume.
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