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La strana reunion: Jeff Bridges, John Goodman e Steve Buscemi celebrano Il Grande Lebowski

Ospiti del Today Show, i tre attori hanno ricordato la genesi del cult dei Coen. Tra risate e aneddoti

Jeff Bridges, John Goodman e Steve Buscemi ospiti del Today Show.
Freshly Popped

6 marzo 1998: dopo il passaggio alla Berlinale, arriva nei cinema americani Il grande Lebowski dei fratelli Coen che, solo due anni prima, avevano vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Fargo. Dovrebbe diventare un successo immediato, invece è un clamoroso (e inatteso) flop al botteghino: 17 milioni di dollari d’incasso a fronte di 15 di budget. Tutto finito? No, questo è solo l’inizio di una storia molto lunga, perché quel film negli anni si è trasformato in uno dei più grandi cult della storia del cinema recente con milioni di spettatori a passarsi il testimone di generazione in generazione.

Steve Buscemi alla reunion per Il Grande Lebowski.

Il motivo? Non uno solo, molti: personaggi memorabili, cast perfetto, uno script capace di amalgamare l’omaggio al cinema hollywoodiano classico con parentesi surreali e poi una lunga lista di battute che hanno saputo vincere la prova del tempo (ve lo abbiamo raccontato qui). E poi lui, pigro, indomito, geniale, affascinante Jeffrey “The Dude” Lebowski, con quel tappeto rubato e attorno i suoi migliori amici, il veterano Walter e l’ingenuo Donny, interpretati rispettivamente da Jeff Bridges, John Goodman e Steve Buscemi.

Jeff Bridges, John Goodman e Steve Buscemi.

E per celebrare il ventennale dell’uscita del film (noi di Hot Corn lo abbiamo fatto con un evento speciale in accappatoio!), The Today Show ha riunito i tre interpreti in un ristorante per un’intervista realizzata da Harry Smith della NBC. «Quando ho letto la parte relativa al mio personaggio, Donny, non capivo», ha ricordato Buscemi, «Mi sentivo male per lui. Pensavo “Perché Walter fa sempre il bullo?”. E mentre leggevo lo script mi domandavo “Come farò a dire a Ethan e Joel che non voglio farlo?”. Ma poi, quando sono arrivato all’ultima scena, ho capito la loro relazione. Ho capito quanto Walter voglia bene a Donnie e l’ho trovato commovente…».

Goodman durante l’intervista della reunion.

Una reunion surreale interrotta dalle continue risate dei tre “amigos” che hanno rievocato la realizzazione del film. «Girarlo, vi assicuro», ha dichiarato Bridges, «è stato divertente tanto quanto lo è stato per il pubblico vederlo»«È stato grandioso, con quei dialoghi ti sentivi in cima al mondo», ha aggiunto Goodman, «Ed ora c’è un’intera nuova generazione che sta crescendo con questo film: i ragazzi del college lo vedono ora per la prima volta».

Jeff “The Dude” Bridges.

Perché, nonostante il debutto a singhiozzo, il Drugo è diventato un’icona tale capace di dare vita a molteplici festival annuali e, addirittura, ad un culto religioso: il Dudeismo. «Ero ad un party seduto accanto ad un maestro Zen, Bernie Glassman», ha ricordato Jeff Bridges, «Ad un certo punto si è avvicinato e mi ha detto “Ti rendi conto che in molti ambienti, il Drugo è considerato un maestro Zen?”. Mi disse che il film conteneva delle frasi usate nella meditazione buddista come la battuta “Beh, questa è la tua opinione”». Una conversazione surreale che portò poi anche alla stesura di un libro, The Dude and the Zen Master, scritto a quattro mani dai due. Insomma, a vent’anni dall’uscita, Il grande Lebowski è più che in forma che mai.

  • Qui sotto potete vedere l’intervista integrale: 

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