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Com’è davvero WandaVision? Tutto l’opposto di quello che potete immaginare…

Paul Bettany ed Elizabeth Olsen, i vecchi ruoli e la prima (brillante) serie Marvel targata Disney+

Elizabeth Olsen e Paul Bettany nel banner di WandaVision
Elizabeth Olsen e Paul Bettany nel banner di WandaVision

ROMA – WandaVision, la prima (grande) serie targata Marvel Studios, funziona perché è tutto l’opposto di ciò che si potrebbe immaginare. Parallelamente, però, è ben ancorata ai canoni stilistici e narrativi che hanno fatto del Marvel Cinematic Universe il più grande contenitore di storie intrecciate che il cinema ricordi. Lo si capisce subito: le prime due puntate sono per buona parte una divertente sitcom Anni Cinquanta, con tanto di risate fuori campo e registrate live in studio, e solo nel terzo episodio ci rendiamo conto che le cose non sono come ci vengono mostrate. La fotografia in bianco e nero, all’inizio, è straordinaria (Jess Hall) e il formato in 4:3 ci riporta direttamente alla memoria a due situation comedy per eccellenza: Lucy ed Io, del 1951 e in particolar modo a The Dick Van Dyke Show, del 1961.

Wandavision
Elizabeth Olsen è Wanda Maximoff and Paul Bettany è Vision

Infatti, per concezione, lo showrunner Jac Schaeffer si rifà alle tante sitcom che hanno fatto la fortuna del piccolo schermo americano. Abbiamo anche qui le villette a schiera, la vicina invadente, la torta di mele in forno e le camice a mezze maniche in ufficio. Solo che in questo caso i protagonisti, sappiamo bene, sono due supereroi: Visione e Wanda Maximoff, ovviamente interpretati da Paul Bettany ed Elizabeth Olsen, che dimostrano una notevole e spiccata dote comica. E allora qualche domanda sorge spontanea: cosa ci fanno negli Anni Cinquanta? E soprattutto, com’è possibile che Visione sia ancora vivo, dopo l’uccisione per mano di Thanos in Avengers: Infinity War?

Una scena di WandaVision. Nel cast anche Kathryn Hahn
Una scena di WandaVision. Nel cast anche Kathryn Hahn

Così sono proprio le domande, queste domande, a fare da fulcro allo show, disponibile su Disney+,  in quanto possiamo dirvi che no, nulla è come sembra e che forse, sotto sotto, c’è di mezzo quel multiverso ormai sdoganato in Endgame, e che lascia agli Studios di Kevin Feige incredibili e stupefacenti alternative, da mettere in scena sia al cinema sia – come in questo caso – in una serie tv che è strettamente legata agli eventi del MCU, continuando di fatto la storia e la relazione tra Wanda Maximoff/Scarlett Witch e Vision, ovvero l’entità più assoluta, onnipotente e divina di tutta la saga.

Wandavision
Da un’epoca all’altra…

Dunque, dopo gli straordinari successi cinematografici, la Marvel riesce a stupire anche in fatto di serialità. È incredibile quanto i dettagli, che sembrano piccoli e inutili, siano invece il fattore scatenante di svolte del tutto imprevedibili. E i trenta minuti degli episodi di WandaVision confermano la qualità e l’estro di una visione (per restare in tema…) che non si pone limiti, anzi fa di tutto per differenziarsi. Semplicemente, nel MCU, è tutto possibile. Anche ritrovarci negli Anni Cinquanta (ma, vedrete, che via via il viaggio nel tempo ci porterà nei decenni successivi…), in un puzzle colorato, misterioso e divertente da costruire, in cui si omaggia la storia della televisione, mentre possiamo finalmente approfondire la storia d’amore tra Wanda e Visione. Tragica e romantica.

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