in

Lo stato dell’unione | L’amore secondo Nick Hornby e Stephen Frears

Rosamund Pike e Chris O’Dowd sono i protagonisti della miniserie tv vincitrice di tre Emmy

Lo Stato dell'unione

MILANO – Come immaginate una coppia sull’orlo del divorzio? Lui, lei, pianti, urla e recriminazioni? Allora Louise e Tom vi sorprenderanno, perché i protagonisti de Lo stato dell’unione – la miniserie che trovate su CHILI tratta dall’omonimo romanzo edito da Guanda di Nick Hornby – sono molto lontani dallo stereotipo. O se preferite, sono molto inglesi! Lei gerontologa, lui critico musicale disoccupato. Alle loro spalle quindici anni di relazione, due figli e un tradimento. Decisi a non gettare via tutto, scelgono di frequentare per dieci settimane una terapista di coppia. Ma prima di ogni appuntamento, i due si ritrovano in un pub. Ed è lì che avviene la magia.

Lo stato dell'unione
Rosamund Pike e Chris O’Dowd sono Louise e Tom ne Lo stato dell’unione di Nick Hornby

Un calice di vino bianco, un bicchiere di birra e Louise e Tom parlano. Senza sosta. Di tutto. Il lavoro che c’è e quello che manca, le responsabilità da genitori e l’inadeguatezza di sentirsi adulti, la Brexit e il tempo che passa: a vederli così affiatati, complici, persi in un irresistibile botta e risposta, sembra che i due non abbiano nemmeno bisogno di una consulente matrimoniale. Louise e Tom stanno solo sperimentando una nuova fase del loro rapporto. Quella che viene dopo la passione, il matrimonio, i figli e la routine. Quella che fa ridiscutere tutto (letteralmente!) per poi ritrovarsi, accorgendosi di non essersi mai persi.

Lo stato dell'unione
Rosamund Pike in una scena de Lo stato dell’unione

E questa evoluzione dei sentimenti sta tutta nelle battute sagaci, nelle riflessioni bizzarre e nei confronti sinceri che si scambiano in scena gli ottimi Chris O’Dowd e Rosamund Pike, qui lontanissima dalla perfida Amy di Gone Girl – L’amore bugiardo. Tanto che, nonostante i due protagonisti non facciano altro che parlare dentro a un pub per dieci episodi da dieci minuti ciascuno, Lo stato dell’unione intrattiene senza mai stancare. Merito soprattutto della regia di Stephen Frears, abile ad evitare l’effetto teatrale e claustrofobico.

Lo stato dell'unione
Chris O’Dowd è il critico musicale Tom ne Lo stato dell’unione di Nick Hornby

Nulla però sarebbe stato possibile senza quel geniaccio di Nick Hornby che racconta l’amore senza banalità né smancerie, proprio come accadeva in Alta fedeltà (già romanzo di culto, poi film imperdibile e ora show tv con Zoë Kravitz al posto di John Cusack!). Ma tornando a Lo stato dell’unione, a chi piacerà? Ai romantici disillusi e a tutti quelli che hanno amato Prima dell’alba, insieme agli altri due capitoli della trilogia firmata da Richard Linklater con Ethan Hawke e Julie Delpy.

Qui potete vedere il trailer de Lo stato dell’unione:

Lascia un Commento

Box Office

Box Office | Cinema chiusi, uscite slittate e incassi a picco per il Coronavirus

Giaime

VIDEO | Giaime: «Io, il rap, Denzel Washington e l’amore per Martin Scorsese»