ROMA – «Ha cambiato la narrativa, ha spostato il racconto per com’è la realtà che non è divisa tra buoni e cattivi. Ne La Casa di Carta è tutto mescolato. La serie inoltre ha fatto perso sulla stanchezza della gente, sull’esasperazione dell’oppressione da parte del sistema». Enrique Arce spiega a Hot Corn qual è secondo lui il motivo per il quale La Casa di Carta è diventata un fenomeno globale capace di captare il malcontento delle persone. Al suo fianco, sul terrazzo dell’Hotel de la Ville a Roma, Belén Cuesta, Manila nella serie, che ci racconta cosa dobbiamo aspettarci dal finale della quinta e ultima stagione dal 3 dicembre su Netflix: «Il pubblico che non sarà soddisfatto sarà una minoranza. Quello che stiamo aspettando ora è proprio vedere come la gente la recepirà».
- La Casa di Carta 5 Parte 1: la recensione
L’intervista a Belén Cuesta e Enrique Arce è a cura di Manuela Santacatterina:
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