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House of the Dragon | Tra femminismo e draghi: il prequel de Il Trono di Spade? Imperdibile

La serie HBO ispirata a Fuoco e Sangue ci riporta a Westeros e ci convince dal primo episodio

House of the Dragon
La principessa Rhaenyra interpretata da Milly Alcock in House of the Dragon

ROMA – Era l’alba di fine maggio 2019 quando, in contemporanea con l’America, andò in onda anche in Italia l’ultimo episodio de Il Trono di Spade: The Iron Throne. Un finale scritto dai due showrunner, David Benioff & D. B. Weiss, e ampiamente criticato da una grossa fetta di pubblico tra proteste social e minacce di petizioni che invocavano la riscrittura di quell’ultimo capitolo. Tre anni dopo eccoci invece a parlare di House of the Dragon, prequel ispirato a Fuoco e Sangue di George R.R. Martin, co-creatore insieme a Ryan J. Condal e produttore esecutivo della serie dal 22 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti.

House of the Dragon
Milly Alcock e Emily Carey in una scena della serie

Showrunners di questo nuovo ciclo di episodi Ryan J. Condal e Miguel Sapochnik – sì, lo stesso regista di numerosi episodi di GOT tra cui l’indimenticata Battaglia dei bastardi – che ci accompagneranno per le prossime dieci settimane. Ambientato 200 anni prima gli eventi raccontati nella serie madre, House of the Dragon ci riporta nel Continente Occidentale immaginato da George R.R. Martin, in quella Westeros che fa da sfondo alle vicende che ruotano attorno alla Casa Targaryen. Più precisamente alla Danza dei Draghi, la battaglia per la successione al Trono di Spade scatenata quando re Viserys I (Paddy Considine), la cui linea di successione è in pericolo, tenta di nominare sua erede la figlia, la principessa Rhaenyra (Milly Alcock da giovane, Emma D’Arcy da adulta).

Matt Smith è il principe Daemon in House of the Dragon

Una scelta che scatena una sanguinosa guerra civile. «Gli uomini preferirebbero dare alle fiamme il regno piuttosto che vedere una donna salire sul Trono di Spade» sentenzia a ragion veduta la principessa in uno dei sei episodi che abbiamo potuto vedere in anteprima. Al posto di Rhaenyra, abile cavalca draghi, gran parte del regno preferirebbe al comando dei Sette Regni suo zio, il principe Daemon (Matt Smith), fratello minore del re e guerriero senza pari ma impulsivo e morbosamente affascinato dalla violenza. Profondamente legato per atmosfere e toni a Il Trono di Spade, House of the Dragon ha però anche il pregio di saper trovare fin dal primo episodio la sua dimensione senza scadere nella scontata copia carbone della serie che l’ha preceduta.

House of the dragon
Emma D’Arcy nei panni della principessa Rhaenyra Targaryen da adulta

Chi ha amato GOT ritroverà alcuni dei suoi tratti peculiari tra intrighi politici, tradimenti, battaglie, (molto) sangue e (molti) draghi. Ma House of the Dragon si discosta da Il Trono di Spade per la zone grigia in cui si muovono tutti personaggi. Se nella serie madre la distinzione tra buoni e cattivi era più netta, i protagonisti del prequel sono caratterizzati da sfumature più oscure e le trame del loro agire celano un’ambiguità maggiore. Al centro del racconto un femminile sfruttato, usato come merce di scambio per matrimoni di favore in cui la stessa gravidanza può essere un campo minato e in costante balia degli umori maschili che decidono, letteralmente, chi vive e chi muore in nome del potere.

House of the Dragon
Rhys Ifans in una scena di House of the Dragon

E proprio il racconto del mondo femminile, molto più sfaccettato e profondo, ci sembra uno dei punti di forza di questo prequel – attento anche a come la conversazione su questo tema si sia evoluta negli ultimi anni – che dal punto di vista tecnico è impeccabile grazie ad una regia capace di equilibrare scene ampie e complesse, tra battagli e banchetti, all’intimità delle stanze di corte con la stessa attenzione ai dettagli e all’epicità che sorregge una scrittura debitrice di una certa teatralità shakespeariana. Quello che sulla carta poteva essere un disastro, tra il confronto con il passato e un pubblico magari proiettato verso altre storie, si è tradotto invece in una serie capace di creare un’immediato legame con gli spettatori regalandoci in una manciata di episodi personaggi affascinanti e un mondo familiare ma, al tempo stesso, tutto da scoprire.

Qui qui sotto potete vedere il trailer di House of the Dragon:

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