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Hawkeye | Il lato umano della Marvel, Manhattan e una serie che è già un cult natalizio

Sei puntate e una domanda: riuscirà Clint Barton a tornare a casa per Natale? In streaming su Disney+

Un dettaglio del teaser poster di Hawkeye
Un dettaglio del teaser poster di Hawkeye

ROMA – Altra corsa, altra dimostrazione con Hawkeye di quanto i Marvel Studios siano una continua ed inesauribili scorta di racconti. Tutti, ovviamente, intrecciati tra loro. Più in grande, l’arazzo maestoso di un’epica avventura che non conosce crepe né esitazioni. Dunque rieccoci nel 2012, mentre i Chitauri di Loki assediavano New York City. Tra la Grand Central Station e il Chrysler Building gli Avengers fecero la loro prima comparsa, su di un palco che li avrebbe poi resi eroi immortali. Cosa resta, oggi, dopo Loki e dopo Thanos? Beh, tanto per dire a Broadway c’è un improbabile musical su Cap America & Co., mentre a Time Square i fan corrono a farsi le foto con i cosplay di Ant-Man. Poi però ci sono le scorie che si portano dietro quegli eroi resi fragili.

hawkeye
Jeremy Renner e Hailee Steinfeld in azione

Uno su tutti, Clint Barton (Jeremy Renner, ovvio), protagonista perfetto della serie a lui dedicata, sviluppata da Jonathan Igla su sceneggiatura di Katrina Mathewson e Tanner Bean. Sei episodi disponibili su Disney+ (uno a settimana) che partono da una new entry del MCU, ossia Kate Bishop (Hailee Steinfeld, già una star) cresciuta con il mito di Barton, l’arciere che le ha salvato la vita quando era piccola. Per lei Hawkeye è fonte di ispirazione, il modello da seguire. Dunque, prendendo spunto dalla collana a fumetti di Matt Fraction e David Aja (recuperatela, se potete), gli autori hanno avuto la brillante intuizione di ambientare la serie quasi totalmente a Manhattan, resa ancora più luminosa e magica dalle luci di Natale.

Hawkeye
Il ritorno di Clint Barton

E Hawkeye, oltre ad essere (ancora) un’ottima serie Marvel, è già un piccolo classico natalizio, che se non fosse per il tema centrale potrebbe tranquillamente avvicinarsi a Una Promessa è una Promessa con Arnold Schwarzenegger. Già perché la storyline principale – che si sviluppa dopo il blip e dopo Avengers: Endgame – vede Clint impegnato in una missione apparentemente semplice: tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale. Mancano sei giorni, New York City è innevata e per le strada risuona in loop It’s the Most Wonderfull Time in the Year. L’ex Hawkeye / Ronin, ancora graffiato dalla battaglia contro Thanos, a disagio con chi gli offre la cena chiamandolo “salvatore”, incontra casualmente la strada di Kate Bishop, dopo che la ragazza ha salvato e adottato Lucky, un golden retrivier che, come tutti i newyorkesi, è ghiotto di pizza.

Hawkeye
Nella NYC Subway insieme al fedele Lucky

In questo senso, Hawkeye diventa una storia in cui la strana coppia protagonista scende in strada a sferzare pugni e scoccare frecce, tirati in mezzo alla battaglia da una minaccia tornata dal passato che potrebbe irrimediabilmente rovinare il Natale. Ma la cosa più bella è il rapporto che instaurano Clint e Kate: si capiscono, si comprendono e, cosa più importante, si supportano, in uno scambio emotivo che cela i marcati disagi che hanno entrambi i personaggi. Del resto è quello che fa la Marvel da più di dieci anni, ovvero mettere le emozioni al centro dell’azione, così che tutti (donne, uomini e in questa serie anche i golden retriever) possano sentirsi degli eroi.

Qui il trailer di Hawkeye:

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