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Bang Bang Baby | Una favola crime (a tinte pop) per un’ottima serie italiana

Un grande cast, una bella storia e un’ottima messa in scena per la serie Prime Video

Arianna Becheroni è la protagonista di Bang Bang Baby
Arianna Becheroni è la protagonista di Bang Bang Baby

ROMA – Uno dei grossi problemi dell’audiovisivo italiano sono i luoghi comuni. Un problema ed un limite, dato che spezza sul nascere ambizione, qualità, visione innovativa. E tra i luoghi comuni che si faticano a sradicare c’è il mito che l’Italia non sia in grado di produrre serie televisive che stiano al passo con le grandi produzioni europee ed internazionali. Niente di più falso e scorretto, perché negli ultimi anni sono state molte le serie nostrane di pregevole fattura, sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista narrativo. In questo insieme, e non ci stancheremo di supportarle e raccontarle, c’è sicuramente Bang Bang Baby creata da Andrea Di Stefano con la supervisione artistica di Michele Alhaique, e prodotta da The Apartment e Wildside (piccolo endorsement: non sbagliano nulla, complimenti!) per Prime Video.

Arianna Becheroni è Alice
Arianna Becheroni è Alice

Dieci episodi (i primi cinque subito, gli ultimi cinque dal 19 maggio) in cui si mischiano correnti parallele e contrarie tra loro: c’è il crime, c’è il mobster movie, c’è la favola, c’è il romanzo di formazione. C’è una storia famigliare (disfunzionale), e c’è un estro accattivante filtrato dai neon e dalla lacca degli Anni Ottanta. Ma non temete, perché se l’omaggio agli 80s arrivato dal cinema e dalla tv ha ampiamente stufato, in Bang Bang Baby il 1986 è strettamente funzionale alla vicenda che si vuole mettere in scena. Una scena costruita in modo impeccabile, anche grazie ai guizzi registici di Michele Alhaique, Margherita Ferri e Giuseppe Bonito, che si alternano nella direzione delle puntate, che si prestano – qualora ve lo chiediate – ad una visione da binge-watching (e questo sottolinea, casomai ci fossero dubbi, quanto sia riuscita la serie).

Adriano Giannini in un momento della serie
Adriano Giannini in un momento della serie

Ma veniamo alla storia di Bang Bang Baby, che ruota attorno ad Alice (Arianna Becheroni), ragazza di 16 anni che vive in una cittadina poco fuori Milano. Solitaria, taciturna e dal complicato rapporto con mamma Gabriella (Lucia Mascino), Alice finisce in un incubo quando scopre che il padre (Adriano Giannini) creduto morto è, in realtà, più vivo che mai. Perché la mamma le ha nascosto per anni la verità? E perché suo papà è sparito, lasciandole un ricordo sbiadito che sa di caramelle, rabbia e amarezza? Alice vuole e deve scoprire cosa c’è sotto, cosa nasconde la famiglia paterna. E dunque, per amore del padre, intraprende un viaggio pericoloso nella ‘ndrangheta, facendosi in qualche modo catturare da un mondo (criminale) da cui è impossibile uscire.

Dora Romano in Bang Bang Baby
Dora Romano in Bang Bang Baby

Il bene e il male, quindi, archetipo secolare di ogni racconto, in cui la figura di Alice si pone perfettamente al centro. Intuizione non da poco (è tutto inventato, ma l’ispirazione per Bang Bang Baby è arrivata da una storia vera raccontata nel libro L’intoccabile di Marisa Merico, edito da Sperling & Kupfer), meravigliosamente supportata da una grande colonna sonora (da Blondie e George Michael) e, soprattutto, da un’eccezionale scelta di casting: le certezze Lucia Mascino e Adriano Giannini, e anche Dora Romano (nel ruolo della straordinaria e mefistofelica nonna), Antonio Gerardi, Denise Capezza, Giorgia Arena, Giuseppe De Domenico, Carlotta Antonelli. Ma è negli occhi sfrontati e impauriti di Arianna Becheroni (che splendida generazione d’interpreti che abbiamo!) che risiedono le sfumature e i toni di una serie che, sotto una fitta coltre pop e spettacolare, pone domande scottanti e mai banali. Una su tutte: cosa succede (davvero) una volta sfuggiti al nostro destino?

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Bang Bang Baby, l’intervista a Lucia Mascino, Arianna Becheroni, Adriano Giannini:

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