MILANO – Gli anni Ottanta. L’ascesa. Il successo. Il declino. Ma chi era davvero Whitney Houston? E perché la sua parabola si è interrotta tanto bruscamente? Dopo aver raccontato la vita dell’attivista Harriet Tubman in Harriet, adesso la regista americana Kasi Lemmons dirige un altro biopic su una figura femminile decisamente rilevante: Whitney: Una Voce Diventata Leggenda, titolo italiano dell’originale I Wanna Dance With Somebody, che arriva in sala il 22 dicembre. Alla sceneggiatura un esperto di biopic come Anthony McCarten, già su Churchill ne L’ora più buia, su Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, e su I due papi. Qui seguiamo la vita di Whitney Elizabeth Houston, nata a Newark nel 1963, cresciuta cantando con la madre nel coro della chiesa che frequentava con la sua comunità in New Jersey. Poi, ad un certo punto, l’ascesa nell’olimpo del pop.
Nel ruolo (impegnativo) di Whitney c’è l’attrice inglese Naomi Ackie, celebre per aver interpretato il personaggio di Anna in Lady Macbeth, con il quale ha vinto un British Independent Film Awards come esordiente nel 2017 e vincitrice del BAFTA TV per la serie The End of the F***ing World e presto nel nuovo film di Bong Joon-ho, Mickey 17. «Non so nemmeno come descriverlo: Whitney è sempre stata lì, sempre così presente nella mia vita», ha spiegato Ackie. «Ogni matrimonio, ogni funerale, ogni battesimo, compleanno, karaoke, quando sono sola, quando sono con gli amici: la sua musica c’è sempre stata». Anche se le parti sono state cantate in playback, come Rami Malek in Bohemian Rhapsody, l’attrice ha dovuto cimentarsi con l’accento americano.
Nel cast al suo fianco vedremo Stanley Tucci nella parte di Clive Davis, il celebre discografico della cantante, Ashton Sanders – già in Moonlight nei panni del complicato ruolo del marito Bobby Brown – mentre Tamara Tunie è la madre Cissy, Nafessa Williams è l’amica Robyn Crawford e per concludere Clarke Peters è il padre, John Houston. Resta ora da capire che fine farà Whitney: Una voce diventata leggenda? Finirà nel dimenticatoio come il (bel) Respect su Aretha Franklin oppure finirà agli Oscar come Judy e la sua interprete Renée Zellweger?
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