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We Were Soldiers | Mel Gibson, il colonnello Hal Moore e la storia vera dietro il film

Randall Wallace per il suo war movie del 2002 adatta il libro di Moore e del reporter Joseph Galloway

Mel Gibson in We Were Soldiers
Mel Gibson in We Were Soldiers

ROMA – Spesso, tra i molti war movies usciti tra la fine degli Anni Novanta e gli inizi dei Duemila, ci si scorda di citare We Were Soldiers di Randall Wallace. Ed è un peccato, perché il suo film, uscito per la precisione nel 2002, racconta in modo esaustivo e con una massiccia dose di gore, la terribile battaglia di la Drang del 1965 che, di fatto, aprì per gli Stati Uniti la Guerra del Vietnam. E il film di Wallace, nello specifico, si basa sulla storia vera del colonnello Hal Moore (Mel Gibson), narrata nel suo libro We Were Soldiers Once… And Young, scritto a quattro mani insieme al report Joseph Galloway (Barry Pepper).

We Were Soldiers
Il perimetro della battaglia

Protagonista della battaglia, il famigerato Settimo Cavalleria, comandato da Moore, e dal sergente Plumley (Sam Elliott). Il battaglione, che per volere di Moore legò talmente tanto da sentirsi una famiglia, venne dispiegato a la Drang il 14 novembre 1965. La missione era abbastanza semplice: arrivare sul campo, dispiegare i plotoni e aspettare l’elicottero per ogni dispiegamento. Qui, però, un intero plotone venne assalito da una banda di guerriglieri vietnamiti, guidati dal generale Nguyễn Hữu An. Così, per giorni, l’X-Ray – la zona di atterraggio dell’elicottero – divenne un infernale catino di morte, con gli americani senza via di fuga, accerchiati dagli inesorabili guerriglieri nord-vietnamiti.

A sinistra il colonnello Hal Moore, affiancato dal sergente maggiore Plumley
A sinistra il colonnello Hal Moore, affiancato dal sergente maggiore Plumley

Dopo tre giorni di totale stallo, Moore prese la decisione di avanzare i suoi per andare in soccorso del plotone decimato: anticipando il generale An, intenzionato di falciare via i marines in ritirata, gli uomini di Moore avanzarono a piedi sul campo, supportati da due elicotteri Huey. Il prezzo pagato dal Settimo Reggimento Cavalleria – nome che non piaceva a Moore, dato che era lo stesso comandato dal Generale Custer, falcidiato a Little Big Horn – fu enorme. Non solo, quella prima battaglia campestre, mise gli Stati Uniti nella scomoda posizione di aver preso parte ad una guerra decisamente scomoda. Ma, a differenza di quanto raccontato da Randall Wallace, la battaglia non era del tutto finita.

We Were Soldiers
Hal Moore e Mel Gibson nel 2002

Infatti, andando verso la landing zone di Albany, i soldati vennero sorpresi da un’imboscata nemica che decimò la compagnia Delta e la compagnia Charlie e, solo grazie ad un ulteriore intervento in elicottero – con lo sgancio del napalm –, riuscirono definitivamente ad avere la meglio, perdendo però 305 uomini e registrando oltre 400 feriti. Hal Moore, dopo aver prestato servizio, ricevette per la Drang la Distinguished Service Cross (la seconda più alta decorazione militare statunitense) e si diede alla scrittura: nel 1975 scrisse Building a Volunteer Army: The Fort Ord Contribution, nel 1992 We Were Soldiers Once… And Young (in Italia con il titolo Eravamo giovani in Vietnam) e, nel 2008, sempre insieme a Galloway, ha pubblicato We Are Soldiers Still; A Journey Back to the Battlefields of Vietnam.

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