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Wang Bing, Youth (Spring) e le contraddizioni della Cina in concorso a Cannes

I giovani, il lavoro, le diseguaglianze: ma cosa vedremo nell’unico documentario in concorso?

Wang Bing
Una scena di Youth (Spring) di Wang Bing.
Preview

MILANO – È piuttosto difficile trovare un regista più influente e importante di Wang Bing, capace di raccontare così profondamente la realtà attraverso l’occhio bugiardo e relativo del cinema. Forse perché proprio il lavoro di Bing non è il tipico cinema a cui si è abituati, ma materia cinematografica che cerca di andare oltre, di abbattere quella barriera che divide lo schermo dalla verità. Cannes ha deciso di premiare l’ormai pluridecennale lavoro del regista cinese inserendo il suo nuovo film, Youth (Spring), in competizione ufficiale, unico documentario presente. Il nuovo progetto di Bing è l’ideale continuazione di una prospettiva sociale iniziata nel 2003 con il primo documentario, Il distretto di Tiexi, ed è il frutto di un anno trascorso insieme ad alcuni giovanissimi lavoratori cinesi a Liming, una cittadina operaia vicino a Shangai.

Casa o luogo di lavoro: un momento di Youth (Spring).

Il risultato? Una severa e tragica fotografia sociale che sviscera la quotidianità di una giovinezza costretta a scontrarsi prematuramente con le contraddizioni e le difficoltà del mondo del lavoro all’interno di una Cina rurale e retrograda. Ogni anno, molti giovani tra i diciassette e i vent’anni, lasciano i loro villaggi nella provincia rurale dello Yunnan per trasferirsi a Liming. Qui vivono spesso sul posto di lavoro, ammassati in dormitori, in piccole stanze o monolocali. Youth (Spring) ci inserisce a forza nelle loro vite facendo emergere sia il microcosmo di una realtà circondata da problemi economici, sogni e dubbi adolescenziali, sia il macrocosmo di un ecosistema influenzato dal rapporto tra metropoli e campagna, disparità economiche e abissali differenze sociali. Dopo aver esplorato ogni contesto sociale e culturale della Cina facendo emergere ogni incoerenza, sfruttamento, malattia, deviazione, Wang Bing con Youth (Spring) pone così l’obiettivo sui giovani e sulla loro idea di futuro.

Youth (Spring)
La vita in fabbrica: un altro momento di Youth (Spring).

Lo scopo? Approfondire e documentare i cambiamenti sociali e antropologici derivati dall’industrializzazione cinese avvenuta negli ultimi decenni, uno sguardo reale non influenzato dalla censura che arriva a Cannes per trasmettere tutte le complessità e le ipocrisie di un’Asia sempre più spezzata e frammentata. La presenza del regista sulla Croisette non si limita però a Youth (Spring) perché un altro progetto ideato e definito come una miscela tra teatro, opera lirica, cinema e filmato per tre giorni a Parigi verrà presentato nella sezione dedicata alle proiezioni speciali: Man in Black, , un lavoro incentrato sulla figura di uno dei compositori cinesi più importanti e controversi Wang Xilin, un’opera visionaria – e molto diversa dal film in concorso – che aspettiamo con grande curiosità.

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  • VIDEO | Una clip di Youth (Spring):

 

 

 

 

 

 

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