ROMA – Il debutto alla regia di uno dei più importanti sceneggiatori italiani, Umberto Contarello (già dietro a La grande bellezza e Tutto il mio folle amore), che ora si mette alla prova dietro la macchina da presa, portando sullo schermo una storia intensa e umana. L’infinito racconta la storia di un uomo che vive giorni vagabondi e dolenti, un superstite che cerca di ritrovare un senso all’esistenza. Il protagonista si confronta con le sfide della vita: un lavoro che sembra in declino, un rapporto con la figlia spezzato a causa di un divorzio e il tentativo di aiutare una giovane sceneggiatrice. Un racconto intimo che esplora le fragilità umane, le speranze sottili e le malinconie come l’assenza di gravità degli astronauti. In questa intervista del nostro Dario Cangemi, Contarello ci racconta la genesi de L’infinito e l’ispirazione dietro la storia.
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