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Tutti per Uma | Susy Laude e quella favola tra i Goonies, Lillo e… Italo Calvino

Arriva in sala il 2 giugno il debutto alla regia dell’attrice, un film dedicato a tutta la famiglia

Ah ah ah!! Il piccolo Emanuele in Tutti per Uma.

MILANO – Una favola gentile in tempi difficili, un film per tornare (finalmente) al cinema con tutta la famiglia e cambiare orizzonte: questa la scelta di Susy Laude che, per Tutti per Uma, il suo debutto alla regia in sala il 2 giugno, ha deciso di portare in scena una sceneggiatura originale firmata da Sole Tonnini e Paola Pessot e allestire un cast unico con Lillo, Antonio Catania, Pietro Sermonti e Laura Bilgeri dentro un originale family movie a metà strada tra gli anni Ottanta e Italo Calvino, tra Spielberg e Disney. In più, anche un pizzico di emancipazione femminile con una nuova principessa versione 2.0. Ecco come Susy Laude racconta l’esperienza sul set.

Laura Bilgeri con i piccoli Valerio Bartocci e Gabriele Ansanelli.

LA MIA FAVOLA – «La fiaba irrompe, improvvisamente, nella realtà di una famiglia composta da soli uomini, tre generazioni sotto lo stesso tetto. L’arrivo di una principessa catapultata in questo mondo capovolge tutto, portando una ventata di gioia e fantasia. Tutti per Uma è un film corale narrato dal nipote, un po’ come in E.T. di Spielberg, in cui l’arrivo dell’extraterrestre veniva raccontato dal punto di vista del figlio più sensibile. Come in tutte le fiabe che si rispettino però, c’è anche un dolore che il nostro protagonista deve riuscire a superare insieme alla famiglia: la perdita della mamma».

Tutti per Uma
Susy Laude in azione sul set.

LA PRINCIPESSA – «Sì, nel mio film c’è una principessa atipica, una principessa diversa perché non vuole aspettare il principe azzurro, lo vuole scegliere. Perché? Perché è lei l’artefice della sua vita, mentre nelle fiabe classiche spesso la principessa o dorme, aspettando il principe, oppure è rinchiusa e viene liberata. Qui invece sarà lei ad aiutare gli uomini. Agli occhi degli altri componenti della famiglia verrà nascosta la sua identità, cambiando il suo nome – troppo lungo e difficile da pronunciare – in Uma. Lei, bella da sembrare un’attrice: Uma Thurman».

Il nonno Attila, Antonio Catania, con Uma, ovvero Laura Bilgeri.

IL RE – «Il vero re di questa casa di maschi è il nonno, interpretato da Antonio Catania, un imprenditore in crisi che cerca di portare avanti la sua azienda vinicola a tutti i costi. E come in ogni storia che si rispetti vedrete la famiglia nemica, che cercano di rovinarti per avere la meglio, con i banchieri che tengono sotto scacco il povero nonno mentre i nipoti si sfidano a colpi di danza per una gara di ballo che li vedrà concorrere. La musica? Ha un aspetto centrale, è lo strumento più forte per emozionare e trasportare lo spettatore all’interno della storia».

“So’ Lillo”. Lillo nel ruolo di zio Dante.

I RIFERIMENTI – «I miei riferimenti? Sono legati all’immaginario dei film family degli anni Ottanta e Novanta, pellicole che mi hanno appassionato e portato a lavorare per anni nel teatro per ragazzi, dove la finzione si mescolava alla realtà, in un equilibrio in cui lo spettatore era trasportato, senza notare o giudicare se quello che vedeva era vero o falso. Per me la fantasia non è un cartone animato o una cosa finta, anzi, per citare Italo Calvino: “La fantasia è un posto dove ci piove dentro”. Come gusto estetico, Tutti per Uma è quindi contemporaneo ma con un retrogusto anni Ottanta, con alcune cose un po’ alla Goonies, mentre il finale riporta a cose più recenti come Little Miss Sunshine o a Captain Fantastic…».

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