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Trento Film Festival | Da Aldo Gugolz a Holy Bread: tutti i vincitori della 69ª edizione

Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto vince la Genziana d’Oro – Gran Premio Città di Trento

TRENTO FILM FESTIVAL

ROMA – Dopo le Ande e il Caucaso, quest’anno il Gran Premio rimane sulle Alpi: la Giuria internazionale ha assegnato infatti al film Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Aldo Gugolz, ritratto di un alpeggio in Ticino e del suo inquieto titolare, la prestigiosa Genziana d’oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”. «In quella stessa natura dove qualcuno cerca la resurrezione, altri trovano la morte. Il regista utilizza abilmente la cornice di un fatto di cronaca nera per trasportare lo spettatore con perizia audiovisiva (pregevoli fotografia e suono) nell’ambiente dell’alta montagna e presentargli Fabiano, giovane alla ricerca di un nuovo sé stesso nella presunta pace idilliaca della montagna», si legge nella motivazione della Giuria della 69ª edizione del Trento Film Festival.

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Una scena di Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto, film vincitore della Genziana d’Oro

«Il Trento Film Festival non ha mai avuto paura di osare» spiega il presidente Mauro Leveghi, «e ha sempre tentato la strada meno semplice, più faticosa, ma più ricca di significati e verità: quella che porta a comprendere la montagna, le sue culture, la vita delle sue genti, in modo non banale e superficiale, ma scavando e indagando, a costo di farne emergere le contraddizioni più profonde. Il film vincitore del Gran Premio di quest’anno ha lo stesso coraggio e racconta la montagna fuori dai facili stereotipi idealizzanti: tra angosce, paure, fragilità, ma senza mai perdere la speranza di farcela. E quello che proviamo tutti noi, al secondo anno di pandemia, di fronte alla sfida della
ripartenza».

Una scena di Holy Bread, uno dei film premiati al Trento Film Festival

Si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio del Club Alpino Italiano Holy Bread di Rahim Zabihi, un documentario che segue il massacrante e rischiosissimo lavoro dei portatori clandestini di merci attraverso le montagne tra Iran e Iraq. La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” è andata a Here I Am, Again di Polly Guentcheva, uno sfaccettato ritratto dell’alpinista d’alta quota e zoologo bulgaro Boyan Petrov, e la cronaca dell’operazione di salvataggio internazionale senza precedenti che scatta in seguito alla sua scomparsa sullo Shisha Pangma, uno degli ultimi Ottomila che mancavano al suo curriculum.

Un’immagine di Chaddr, uno dei film premiati al Trento Film Festival

Genziana d’argento – Miglior contributo tecnico – artistico a Die letzten Österreicher di Lukas Pitscheider, un documentario che si immerge tra gli ultimi membri di una comunità di origine austriaca e lingua tedesca tra i monti dell’Ucraina. Genziana d’argento – Miglior cortometraggio a One Day di Jin Jiang, che segue da dietro un anziano cinese in un cammino che si dipana dal mattino alla sera, attraverso le quattro stagioni, fino al ritorno a casa. Il Premio della Giuria è stato assegnato a Chaddr – A River Between Us di Minsu Park, un film che racconta l’ultimo viaggio a piedi di una bambina verso la sua scuola, attraverso le spettacolari montagne del Kashmir, lungo un fiume ghiacciato che presto non sarà più percorribile.

Una scena di Here I am, again

La Giuria ha inoltre assegnato la Menzione speciale a Icemeltland Park di Liliana Colombo, uno sguardo caustico e originale sul riscaldamento globale, che ironizza sulla nostra inconsapevolezza, e The Magic Mountain di Eitan Efrat e Daniel Mann, la ricognizione di tre luoghi in Europa dove grotte, tunnel e cave hanno aperto vie di comunicazione fisiche e simboliche con le forze della montagna e del sottosuolo.

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L’intervista a Sergio Fant, responsabile programmazione Trento Film Festival:

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