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Trenque Lauquen – Parte 1 | Laura Citarella e il cuore magico del Nuevo Cine Argentino

Un progetto ambizioso dove cinema e letteratura parlano la stessa lingua. Disponibile su MUBI

Laura Paredes al centro della scena di Trenque Lauquen, un film di Laura Citarella, disponibile su MUBI
Laura Paredes al centro della scena di Trenque Lauquen, un film di Laura Citarella, disponibile su MUBI

ROMA – Llinás e Citarella sono due cognomi che da tempo hanno iniziato a uscire dalla sfera cinematografica argentina e a circolare e imporsi nelle sale e nei festival di tutto il mondo. Il primo appartiene a Mariano: regista che con Historias extraordinarias (2008) e La flor (2018, il terzo film più lungo della storia del cinema) ha donato una nuova dimensione fluviale e sperimentale al cinema latino e che adesso – soprattutto in veste di produttore, sceneggiatore e consulente – sta sviluppando e promuovendo le opere contemporanee sudamericane più importanti (Argentina, 1985 e Los Colonos). Il secondo invece appartiene a Laura, anche lei regista e che insieme a Mariano ha fondato nel 2002 la casa di produzione indipendente El Pampero Cine per poi vent’anni dopo presentare a Venezia la sua opera-mondo, Trenque Lauquen, un film labirintico e metanarrativo distribuito in due parti, entrambi disponibili su MUBI, che ha il coraggio e l’ambizione di unire la realtà insieme alla dimensione onirica, il dispositivo filmico con l’entità letteraria.

Trenque Lauquen, un film di Laura Citarella, disponibile su MUBI
Trenque Lauquen, un film di Laura Citarella, disponibile su MUBI

Trenque Lauquen è il continuo inseguirsi e scontrarsi tra ricerca e scomparsa. All’inizio a sparire è Laura (interpretata da Laura Paredes, moglie di Mariano Llinás), botanica giunta nella piccola città che dà il nome al film per una ricerca incompiuta, e a cercarla tra le strade desolate e i campi infiniti di Trenque Lauquen sono Rafael, il fidanzato, ed Ezequiel, un impiegato del municipio che aiutava Laura nelle sue ricerche. Da qui il racconto si frammenta e si disperde in due linee narrative precise: un presente caratterizzato dai due uomini innamorati che ricercano la donna scomparsa e un passato che mostra come Laura insieme a Ezequiel fosse sulle tracce di un misterioso scambio epistolare che coinvolgeva due amanti divisi tra l’Argentina e l’Italia negli anni ’60.

Laura Paredes in una scena di Trenque Lauquen
Laura Paredes in una scena di Trenque Lauquen

Due piani temporali, due triangoli amorosi privi di confini e punti definiti, due innamorati che cercano la propria amata che a sua volta sta cercando le tracce di un amore impresso soltanto sulla carta. Trenque Lauquen è una continua sovrapposizione di specchi, un’eterna indagine sull’indagine che esplode in una forma narrativa pregna di accumulazioni prospettiche dove cinema e letteratura giocano a scambiarsi le coordinate e a immergere la storia in un labirinto di narrazioni. Per Laura Citarella è la letteratura sudamericana il fulcro da cui ha estrapolato i temi e le modalità narrative di Trenque Lauquen: l’assenza di un centro e la molteplicità del punto di vista è assorbito da Borges, da cui prende anche il concetto di libro e di lettera come dispositivi spaziali e temporali capaci di viaggiare oltre il tempo e lo spazio della realtà.

Una scena del film
Una scena del film

Laura e la sua scomparsa la rendono una vera Maga cortázariana, un personaggio effimero ed etereo visibile soltanto dalla dinamica del flashback e dalla mancanza che provano i due amanti (Rafael ed Ezequiel) che non sono altro che due detective selvaggi usciti da uno dei libri più celebri di Bolaño alla ricerca dell’introvabile per colmare forse il proprio senso di colpa. La prima parte di Trenque Lauquen è la viva dimostrazione di come il cinema possa spingersi oltre una visione classica di narrazione e legarsi indissolubilmente a concetti massimalisti, postmoderni e giocare con il realismo magico dove realtà e finzione parlano la medesima lingua.

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