in

Bernard-Henry Lévi: «The Will to See e la mia idea di mondo contro l’indifferenza»

Il giornalista e il co-regista raccontano la genesi del documentario presentato alla Festa del Cinema

the will to see
Bernard-Henry Lévi

ROMA – «Tutta la mia vita ho combattuto contro l’egoismo. Anche in me stesso. Sono come tutti gli altri, anche io sono egoista. Ho la tendenza a dire: “Sto bene, sono a Parigi, ho una bella vita, famiglia e amici fantastici. Perché dovrebbe importarmi degli altri?”. Tutta la mia vita ho combattuto la tendenza a chiudere i miei confini, il mio cervello, il mio cuore e la mia anima. Ci sono riuscito perché ho passato la mia vita in giro per il mondo, dal Bangladesh all’Etiopia. Ho sempre cercato di incoraggiare gli altri perché questo significa essere umani e perché se l’Occidente non si interessa dell’Afghanistan o della Syria, saranno Erdogan, Putin o Xi Jinping a interessarsene». Bernard-Henry Lévi racconta a Hot Corn la genesi di The Will to See, documentario tratto dal suo libro Sulla strada degli Uomini senza nome (edito dalla Nave di Teseo), presentato alla Festa del Cinema di Roma e co-diretto con Marc Roussel. «Spero che più persone possibili vedano questo documentario perché parliamo di luoghi come la Somalia in cui in mezzi di informazione mainstream non hanno più la possibilità di mandare inviati a indagare su quello che sta succedendo».

  • RomaFF16: il nostro speciale sulla Festa del Cinema

L’intervista per The Will to See è a cura di Manuela Santacatterina: 

Lascia un Commento

Léa Seydoux è una famosa giornalista in France di Bruno Dumont

Léa Seydoux: «France, il mondo dei media e un film sul senso della vita»

Gabriele Muccino racconta A Casa Tutti Bene - La Serie

Gabriele Muccino: «A Casa Tutti Bene, la mia serie che vi porterà in un ring emozionale»