MILANO – Due amiche si ritrovano a Split, in Croazia. Beth e Kate si sono allontanate negli ultimi tempi, da quando la prima ha avuto una bambina che assorbe tutte le sue forze. Così, niente di meglio di un fine settimana lontane da obblighi e preoccupazioni per riallacciare i rapporti. O così pensavano. The Weekend Away, il nuovo film di Kim Farrant disponibile su Netflix, non è nella categoria thriller per niente. Le protagoniste, interpretate da Leighton Meester e Christina Wolfe, non hanno idea che in quelle quarantott’ore la loro vita cambierà drasticamente. Prima della fine di quel weekend idilliaco, una delle due morirà.

Kim Farrant, già regista di Strangerland, dipinge l’inizio della vacanza come se fosse una cartolina. La città e il mare baciati dal sole, un lussuoso B&B dove le amiche alloggiano, cena in un elegante ristorante. E poi cosa possono fare due giovani donne in vacanza se non andare a divertirsi. Un locale con le luci al neon e musica assordante è dove gli eventi iniziano ad assumere una piega sinistra. La mattina dopo i ricordi sono annebbiati, nella camera c’è solo una persona e non ha idea di dove sia finita l’altra. Quanto tempo ci vuole perché il tutto si trasformi in una tragedia?

The Weekend Away non spicca certo per originalità, ma è decisamente meglio rispetto a tanti altri thriller che tentano di andare sopra le righe e finiscono per avere delle storie strampalate e insensate. Non è un film che tiene tutto il tempo seduti sul bordo del divano, perché non è costruito per causare tutta quella tensione in chi guarda. Fa però un ottimo lavoro a concentrare tutto il coinvolgimento sulle emozioni di una Leighton Meester che, troppo spesso sottovalutata, fa un ottimo lavoro. È libera di piangere, di dubitare di sé stessa e degli altri, non si nasconde dietro una facciata da dura. È lei la trave portante che permette al film di essere un po’ sopra la barra di mediocrità che sembra caratterizzare tanti nuovi titoli.

Anche se il ritmo è più lento di quanto ci si aspetterebbe, i tanti plot-twist – alcuni anche imprevisti – sono ben disseminati in un’ora e mezza che passa senza quasi accorgersene. Il punto di fondo, qui, è la fiducia. La fiducia in quella che si crede essere la propria migliore amica, il sentimento che porta automaticamente a fidarsi del proprio marito. La mancanza di questa nelle persone del posto, specie della polizia, non troppo inclini a dare buoni giudizi sui turisti. Ma anche la fiducia negli incontri fortuiti, come un tassista scappato dalla Siria e dal cuore buono che diventa l’unico alleato in una vicenda dove la verità non vuole farsi afferrare.

Il film di Kim Farrant è costruito così semplicemente eppure così bene che riesce a mantenere alta l’attenzione, nonostante il tragico destino ci venga già rivelato ancora prima dei titoli di testa. La dedizione dei suoi protagonisti è la carta vincente che permette al film di non essere dimenticato poco dopo la visione. Anche il colpo di scena finale è abbastanza evidente molto prima, ma nella mani della Meester riesce comunque a registrare un discreto shock emotivo. The Weekend Away non si farà ricordare in ogni suo piccolo dettaglio, ma è ben lontano da alcune deludenti storie che abbiamo visto.
Qui il trailer di The Weekend Away:
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