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The Hurt Locker | Kathryn Bigelow, la guerra in Iraq e le inchieste di Mark Boal

La regista racconta l’esperienza diretta del giornalista in missione con un gruppo di artificieri americani

the hurt locker

ROMA – Nel 2004, per due settimane, il giornalista Mark Boal trascorse le sue giornate al fianco di una truppa di artificieri dell’esercito statunitense in Iraq. Mentre era lì aggiornava via mail Kathryn Bigelow, che aveva adattato per il piccolo schermo un suo articolo di Playboy nella serie The Inside, sull’esperienza che stava vivendo. «Mi ha raccontato dei soldati che disarmano le bombe in piena guerra. Un lavoro da unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità», ha raccontato la regista, «Quando mi ha detto che erano persone vulnerabili e che per disarmare una bomba che uccide fino a un raggio di 300 metri utilizzano solo un paio di pinze, sono rimasta scioccata. Quando poi ho appreso che sono volontari e che spesso questo lavoro li prende talmente tanto da non potersi immaginare a fare qualcosa di diverso, ho scoperto che quello era il mio nuovo film». Un film, The Hurt Locker, da sei premi Oscar che ha fatto della Bigelow la prima regista donna a vincere un Academy Award.

Jeremy Renner in una scena del film

The Hurt Locker – lo trovate su CHILI – è il ritratto intenso di un’unità speciale di soldati con il compito più pericoloso del mondo: disarmare bombe nel mezzo dell’azione. Quando il nuovo sergente, James (Jeremy Renner), assume il comando dell’unità speciale esperta in disarmo delle bombe nel bel mezzo di un violento conflitto, sorprende i due sottoposti, Sanborn ed Eldridge (Anthony Mackie e Brian Geraghty), lanciandosi inesorabilmente in un gioco mortale di guerriglia urbana. «L’idea è che sia il primo film sulla guerra in Iraq che pretende di mostrare l’esperienza dei soldati. Volevamo mostrare il tipo di cose che queste persone passano e che non puoi vedere sulla CNN» ha raccontato Mark Boal che firmerà le sceneggiature anche dei successivi due film della Bigelow, Zero Dark Thirty e Detroit.

Una scena di The Hurt Locker
Una scena di The Hurt Locker

Il war thriller del 2009 prende il titolo dal gergo militare statunitense che si riferisce sia a una zona rischiosa per la quale è complesso decifrare i possibili risvolti che alle ferite riportate dopo un’esplosione. The Hurt Locker è il frutto dell’osservazione diretta di Boal sul campo, racchiusa in una sceneggiatura che intreccia elementi di finzione alla realtà della vita in missione. È così che il film associa l’azione realistica – ricostruita dalla Bigelow con estrema attenzione e verosimiglianza – al dramma umano più intimo per mostrare la psicologia dei soldati duranti le azioni. Una fotografia del pericolo, dello stress, della paura che questi uomini scelgono di affrontare, scoprendosi spesso inadatti alla vita civile una volta tornati a casa.

  • Volete vedere The Hurt Locker? Lo trovate su CHILI
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