Manuela Santacatterina Si riparte: è tutto pronto a Park City, nello Utah, per la nuova edizione del Sundance di Robert Redford, il più importante (e rilevante) festival d’America e non solo, visto che da qui negli anni sono partite alcune delle più grandi realtà del cinema contemporaneo. Due nomi? Quentin Tarantino e Damien Chazelle. Non solo, se si scorrono i titoli presentati qui sono molti i film in gara che dal Sundance sono poi arrivati agli Oscar, tra nomination e premi vinti, vedi Whiplash e Manchester By The Sea, senza dimenticare che Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino fu presentato proprio a Park City lo scorso gennaio. Noi di Hot Corn abbiamo esaminato attentamente il programma, cercando di capire quali potrebbero essere i film destinati a gloria futura. Eccoli:
#1 WILDLIFE di Paul Dano
Debutto alla regia per uno dei talenti più brillanti di Hollywood. Si tratta di Paul Dano, qui con Zoe Kazan (nipote di Elia) alle prese con la trasposizione del romanzo del 1990 di Richard Ford, in italiano pubblicato da Feltrinelli con il titolo di Incendi. Ambientato nel 1960 il film racconta la fine di un matrimonio attraverso lo sguardo del figlio della coppia. Nel cast Carey Mulligan, Jack Gyllenhaal, Ed Oxenbould e Bill Camp.
#2 THE MISEDUCATION OF CARMEN POST di Desiree Akhavar
Dopo l’ottima accoglienza nel 2014 del film di debutto, Appropriate Behavior, Desiree Akhavar approda al Sundance grazie all’adattamento del romanzo di formazione scritto da Emily M. Danforth. Chloë Moretz è Cameron, adolescente costretta dalla zia ad andare in un campo di conversione per gay. Uno sguardo sulla consapevolezza identitaria della protagonista.
#3 DON’T WORRY, HE WON’T GET FAR ON FEET di Gus Van Sant
Ispirato all’autobiografia di John Callahan, vignettista e musicista rimasto paralizzato a 21 anni a causa di un incidente, il film segna il ritorno dietro la macchina da presa di Gus Van Sant dopo la tiepida accoglienza a Cannes de La foresta dei sogni. Distribuita da Amazon Studios, la pellicola vede protagonista Joaquin Phoenix affiancato da Rooney Mara, Jonah Hill e Jack Black.
#4 BLAZE di Ethan Hawke
Quarta regia per l’attore dopo Chelsea Walls, The Hottest State (tratto dal suo primo romanzo) e Seymour: An Introduction. Un biopic incentrato sulla vita del musicista country Blaze Foley e ispirato al romanzo Living in the Woods in a Tree: Remembering Blaze scritto da Sybil Rosen, co-sceneggiatrice del film. Protagonisti Ben Dickey, al debutto, Alia Shawkat, Wyatt Russel e Sam Rockwell, fresco vincitore del Golden Globe per Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
#5 THE CATCHER WAS A SPY di Ben Lewin
Paul Rudd è Moe Berg, giocatore e allenatore nella Major League di baseball e spia per l’intelligence statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno spy thriller biografico diretto dall’australiano Ben Lewin e scritto da Robert Rodat che racconta gli sforzi per sconfiggere la Germania durante la corsa alla creazione della prima bomba atomica. Nel cast anche Guy Pearce, Jeff Daniels, Paul Giamatti e Sienna Miller.
#6 LIZZIE di Craig William Macneill
Balletti, canzoni, opere teatrali, film e serie tv sono stati dedicati a Lizzie Borden, la donna accusata nel 1892 di aver ucciso il padre e la matrigna a colpi d’accetta. A prestarle il volto nel biopic diretto da Craig William Macneill, Chloë Sevigny. Un’opera più introspettiva e meno incentrata sul processo contro la donna. Nel film anche Kristen Stewart, cameriera e amante di Lizzie.
#7 DAMSEL di David e Nathan Zellner
Robert Pattinson e Mia Wasikowska sono i protagonisti di questa commedia western scritta e diretta da David e Nathan Zellner che tornano al Sundance a cinque anni di distanza da Kumiko, the Treasure Hunter. Pattinson è un ricco pioniere in viaggio per raggiungere e sposare l’amata Penelope (Wasikowska), ma durante il viaggio nulla va come previsto. Altra svolta per Pattinson dopo la riscoperta da parte della critica per Good Time che vi avevamo raccontato qui.
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