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Spider- Man: Across the Spider-Verse | Il ritorno di Miles Morales e un film folgorante

La storia, il multiverso, Miles, Gwen e la famiglia: il secondo capitolo? Forse anche meglio del primo…

Spider-Man: Across the Spider-Verse
Miles Morales e la mamma Rio in una scena di Spider-Man: Across the Spider-Verse

MILANO – Sì, Phil Lord e Chris Miller – sceneggiatori e produttori di questo sequel – ce l’hanno fatta ancora. Il secondo capitolo animato dello Spider-Verse dedicato a Miles Morales è infatti più grande, più colorato e anche più ambizioso di quanto non fosse il primo film del 2018, di fatto autoproclamandosi miglior storia dedicata all’amichevole Spider-Man di quartiere di sempre. E no, non era scontato, perché l’era del Multiverso che stiamo vivendo al cinema sembra già arrancare in qualche narrazione: lo stesso live action di Spider-Man: No Way Home aveva una storia confusa, anche se tanto cuore; proprio questo elemento (e il suo nostalgico trio di protagonisti) era riuscito a conquistare il pubblico di tutto il mondo. Con un immaginario quindi già così forte e ben inserito nella cultura popolare – che ha un po’ barato, giocando con la nostalgia – era difficile pensare di poter avere un ulteriore intreccio di storie ragnesche così coeso e ben presentato.

Spider-Man Across The Spider-Verse

Eppure Spider- Man: Across the Spider-Verse è proprio questo. Prende il meglio di quelle storie e le fonde in un unico, grande, universo dove non c’è solo cuore, ma anche empatia; una sceneggiatura ben salda e la miglior animazione che chiunque potesse aspettarsi da questo meraviglioso mix di stili. Quando Across the Spider-Verse inizia, non si ferma più. Nei suoi 140 minuti non c’è un attimo per respirare. La storia corre, cresce e colpisce tutti i giusti anfratti degli animi di ognuna di queste varianti di Spider-Man. Un ritmo frenetico in cui è Spider-Gwen (protagonista quanto Miles di questo secondo film) ad aprire le danze a ritmo di percussioni, un ritmo che cresce assieme a lei: la colonna sonora si riconferma eccezionale, impreziosita dal mix dei lavori di Daniel Pemberton e le canzoni originali scritte appositamente per il film (non vediamo l’ora di ascoltarle per intero).

Poteva mancare il meme dei meme? No, ovviamente.

La storia? Diciamo che è delle più semplici – e delle più dure da affrontare per un ragazzino – come ci ha già insegnato No Way Home: nel meticoloso intreccio che lega i destini dei vari Spider-Man, le cose non si possono cambiare. E al di là del significato filmico di questa cosa (le loro storie devono rimanere canoniche per far sì che il multiverso non collassi su sé stesso), è un plot già radicato nella costruzione del noto viaggio dell’eroe, in cui un personaggio si vede costretto ad affrontare delle sfide che lo faranno crescere: i vari Zio Ben e Capitano Stacy dello Spider-verso (o chi per loro) devono morire, perché solo così le cose possono e devono andare. Ed ecco che i destini di Miles e Gwen tornano ad intrecciarsi ed è bello vedere un amore ancora non sbocciato non cadere nel cliché, ma veder crescere questi sentimenti insieme a loro in linea con la maturazione che possono – e di nuovo, devono – affrontare questi ragazzini.

Spider-Man Across the Spider-Verse
Miles Morales in azione in un’altra scena del film.

E il film non smette di ricordarci che molte di queste varianti sono solo adolescenti che si trovano ad affrontare eventi terribili nelle loro vite, e forse sono proprio loro i veri supereroi come confessa in una scena Peter B. Parker a Miles. Nel capovolgimento dei ruoli da mentore, persino la new entry di Spider-Man 2099 alias Miguel O’Hara risulta più cattiva del vero villain del film (la Macchia, un nemico visivamente eccezionale che ha ancora molto da regalarci), e anche se mosso dagli stessi valori della famiglia e dell’amore, Miguel non vuole ascoltare Miles o Gwen, risultando caparbio proprio come i genitori di lui o il padre di lei. Ma a differenza di Spider-Man 2099, i genitori ascoltano i propri figli e imparano da loro.

Spider-Man Across the Spider-Verse
Storie di padri e figli, di passato e futuro…

Perché alla fine Spider-Man Across the Spider-Verse non è altro che una classica storia sui conflitti adolescenziali, sul confronto tra generazioni e sul districarsi nell’amore soffocante della propria famiglia – che poi si scoprirà che così soffocante non è. Tutto questo viene inserito in un calderone che è lo Spider-Verso dove non mancano omaggi, camei e citazioni per i più appassionati dei fumetti e dove tutto è unito dal principio di cui abbiamo parlato all’inizio: una storia con tanto cuore, che trascende qualsiasi pubblico e ci regala un racconto adrenalinico, commovente e con uno stile visivo che rimarrà negli annali. Grande cinema d’intrattenimento per tutti.

  • OPINIONI | Ma com’era il primo film? E perché rivederlo?
  • VIDEO | Qui due clip di Spider-Man Across the Spider-Verse:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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