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Cosa succede se Ethan Hawke e Noomi Rapace spiegano la sindrome di Stoccolma?

Una rapina, un ostaggio e un nuovo film: Rapina a Stoccolma racconta le origini della celebre sindrome

Ethan Hawke e Noomi Rapace nel poster di Stockholm.

LONDRA – Dopo averlo trasformato in Chet Baker per Born To Be Blue – che ancora aspettate di vedere in Italia, a questo punto arriverà mai? – il canadese Robert Budreau ci ha preso gusto e ha richiamato Ethan Hawke per un altro ruolo delicato per il suo nuovo film, Rapina a Stoccolma. Questa volta – siamo a Stoccolma, nel 1973 – Hawke è un rapinatore di nome Kaj Hansson che fa irruzione in una banca e prende alcuni ostaggi. Tra loro c’è anche la timida segretaria Bianca Lind (Noomi Rapace, in una nuova veste) che dopo il panico iniziale rimarrà affascinata dal delinquente.

La cattura del vero Jan-Erik Olsson nel 1973.

Tutto vero, ovviamente: Budreau si ispira a un celebre fatto di cronaca avvenuto a Stoccolma nell’agosto del 1973 quando Jan-Erik Olsson irruppe in una banca e tenne in ostaggio quattro persone per cinque giorni. Poi venne catturato, ma le sue azioni affascinarono non solo molte donne che iniziarono a scrivergli delle lettere, ma anche la più giovane degli ostaggi, Kristin Ehnmark, che chiamò anche l’allora Primo Ministro Olof Palme per garantire che era stata trattata bene. Olsson venne poi condannato a dieci anni per rapina a mano armata, ma la cosa paradossale è che tra i suoi visitatori ci furono proprio gli stessi ostaggi. Nacque lì il termine, «sindrome di Stoccolma», coniato dallo psicologo Nils Bejerot.

Ethan Hawke con Noomi Rapace in una scena di Stockholm.

Nel film – in sala dal 20 giugno – Hawke amplifica la figura di Olsson con tanto di cappellaccio da texano (qual è il buon Ethan) e baffoni, più o meno dalle parti di Dennis Hopper. Nel cast, c’è anche un Mark Strong insolitamente cappellone. Dopo la prima in Canada e il passaggio al Tribeca, Rapina a Stoccolma dovrebbe uscire in autunno in Europa, ma ancora non si sa se avrà distribuzione italiana. E il vero Jan-Erik Olsson che fine ha fatto? Dopo anni trascorsi in Thailandia con la moglie e il figlio, è ritornato in Svezia, ora vive da pensionato a Helsingborg e si è ripetutamente scusato per quanto fatto nel 1973. Insomma, proprio una storia da film.

  • Qui potete vedere il trailer di Stockholm:

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