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Se Mi Lasci Ti Cancello | Jim Carrey, Kate Winslet e i vent’anni del capolavoro di Michel Gondry

Il titolo, la distribuzione, il cuore, il finale, Nicolas Cage e Winona Ryder. Riscoprire un film immortale

Jim Carrey e Kate Winslet in una scena di Eternal Sunshine of The Spotless Mind - Se mi lasci ti cancello, di Michel Gondry
Jim Carrey e Kate Winslet in una scena di Eternal Sunshine of The Spotless Mind - Se mi lasci ti cancello, di Michel Gondry

ROMA – Non si può che partire dalla fine per Eternal Sunshine of The Spotless Mind. Film di Michel Gondry sviluppato da uno script co-firmato da Charlie Kaufman del 2004, che arrivò nelle sale italiane il 22 ottobre dello stesso anno con Eagle Pictures sotto la curiosa scelta di parole di Se mi lasci ti cancello. Questo perché il titolo originale ispirato da un verso dell’opera Eloisa to Abelard di Alexander Pope del 1717, per quanto suggestivo ed elevato, sarebbe stato reso in italiano con il difficile L’Eterno Splendore della Mente Immacolata. Solo che Se mi lasci ti cancello risultò fuorviante ai più, facendo apparire la pellicola al pubblico italiano come una classica rom-com, e non come ciò che è davvero: un intenso dramma esistenziale sull’incalcolabile dolore di una perdita d’amore. Il problema è che anche il materiale promozionale prodotto per il film fu indirizzato verso questa direzione.

Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello fu distribuito nelle sale statunitensi il 19 marzo 2004
Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello fu distribuito nelle sale statunitensi il 19 marzo 2004

Toni leggeri, Mr. Blue Sky degli Electric Light Orchestra in sottofondo e un voice-over che raccontava Se mi lasci ti cancello come della consacrazione comica di Jim Carrey dopo Una Settimana da Dio. Negli ultimi vent’anni si è spesso parlato della strategia distributiva legata a Se mi lasci ti cancello come la perfetta espressione di ciò che non si deve fare per promuovere un film. Quello che però pochi sanno – o forse si sono dimenticati proprio alla maniera di Joel Barish e Clementine Kruczynski – è che lo stesso fu fatto da Focus Features per il mercato statunitense! Il risultato fu che, presentato nelle sale americane il 19 marzo 2004, il film di Gondry incassò 74 milioni di dollari world-wide – di cui 34 milioni e mezzo nel mercato domestico (non tanto) – a fronte di un budget di poco più di 20 milioni di dollari.

Un momento del film
Un momento di Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello

Una cifra non indifferente, direte voi, e lo è in effetti, specie considerando che parliamo di un film indipendente sostenuto tutto da un cast stellare. Jim Carrey e Kate Winslet sono i volti di copertina ma Se mi lasci ti cancello vede tra le sue fila anche il compianto Tom Wilkinson, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst, David Cross e Jane Adams. Agli Oscar 2005, infatti, trionferà nella categoria Miglior sceneggiatura originale a fronte di due nomination (l’altra è Miglior attrice protagonista), ma nulla ci vieta di pensare che forse, se si fosse avuto il coraggio di dire fin da subito cos’è, veramente, Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello, vedremmo ben altra cifra alla voce incassi. E non necessariamente superiore a quei 74 milioni di dollari perché è una particolarità narrativa il film di Gondry: andava protetto, con ogni mezzo immaginabile.

Jim Carrey è Joel Barish in un momento di Se mi lasci ti cancello
Jim Carrey è Joel Barish in un momento del film

Nato per puro caso, tra l’altro, da una conversazione che Gondry ebbe con l’altro co-sceneggiatore, Pierre Bismuth, nel 1998. I due si conobbero all’inizio degli anni Ottanta nel periodo musicale dell’autore, quando Gondry mosse i suoi primi passi artistici come parte del duo pop francese Oui Oui (l’altra è di Étienne Charry). Bismuth raccontò di quando, parlando con un’amica che si lamentava del proprio fidanzato, le chiese se l’avrebbe cancellato dalla memoria. Lei disse di si. Pensò, così, di condurre un esperimento artistico che prevedeva l’invio di cartoline alle persone dicendo loro che qualcuno che conoscevano li aveva cancellati dalla memoria. Espediente che troviamo poi nelle immagini filmiche di Se mi lasci ti cancello. «Clementine Krucszynski ha cancellato Joel Barish dalla sua memoria» le parole esatte riportate poi nella cartolina usata nel film. Parlandone con Gondry immaginarono una storia basata su situazioni che sarebbero potute essere scientificamente accurate.

Kate Winslet è Clementine Kruczynski in una scena del film
Kate Winslet è Clementine Kruczynski in una scena del film

A questo punto entra in scena proprio Charlie Kaufman che si mostrò subito interessato alla peculiarità narrativa del concept, ma che rimandò il processo di scrittura vero e proprio a data da destinarsi. Non prima, però, di strutturare assieme a Gondry un pitch che diede vita a un’asta scatenata che vide Steve Golin della Propaganda Films acquistarne i diritti per 12 milioni di dollari. Questo perché, parallelamente a Se mi lasci ti cancello, Kaufman stava definendo i dettagli di Essere John Malkovich e delineando gli script di Confessioni di una mente pericolosa e di Human Nature (ovvero l’esordio alla regia di Gondry del 1998). Tutto procedeva a gonfie vele finché, nel 2000, Christopher Nolan non presentò al mondo la sua formidabile opera seconda: Memento. Da qui cambiò tutto per Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello.

Kirsten Dunst e Tom Wilkinson in una scena di Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello
Kirsten Dunst e Tom Wilkinson in una scena di Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello

Lo script originale aveva, infatti, numerosi punti in comune con l’opera di Nolan, a partire dalla gestione della componente mnemonica e in termini di sapore scenico. Sarebbe dovuto essere un thriller fantascientifico nel suo primo draft Se mi lasci ti cancello. Contro il parere di Gondry, Kaufman cercò di ritirarsi dal progetto. Fu Golin a convincerlo a restare, che poco dopo cedette i diritti del concept alla Anonymous Content chiamandosene fuori, lasciando Gondry e Kaufman in balia del loro processo creativo. Il vero problema, dopo Memento, era capire come gestire in termini drammaturgici – nell’ordine – i ricordi, le reazioni di Joel ai ricordi e in che modo Joel interagisce con Clementine al di fuori dei ricordi e nei ricordi stessi. Come far vivere il nucleo emotivo dei momenti onirici, insomma, che della narrazione è il cuore pulsante nei suoi caotici salti temporali senza soluzione di continuità.

Kate Winslet, Charlie Kaufman e Michel Gondry sul set del film
Kate Winslet, Charlie Kaufman e Michel Gondry sul set del film

Kaufman e Gondry trovarono così la soluzione. Resero Joel lucido, vigile e spettatore dei suoi ricordi come sogni vividi che si accavallano per poi degradarsi come se fosse in un déjà vu controllato. Nessun vero ricordo si cancella del tutto nell’immaginazione di Se mi lasci ti cancello così come nella vita, ma si degrada, perde intensità, importanza, si confonde fino a entrare dentro e restare nel subconscio. La vera cancellazione si verifica solo al risveglio. Era questa la regola che si imposero Kaufman e Gondry, ma furono i primi a violarla. Da qui la ragione del perché Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello continua a far rumore e creare magia negli spettatori risultando, oggi come ieri, vent’anni dopo, uno dei più straordinari film del Nuovo Millennio per il modo in cui racconta e tratta l’amore.

La spiaggia di Montauk
La spiaggia di Montauk

Il motivo sta tutto nella sequenza d’apertura e come questa cresce nello sviluppo narrativo. Joel agisce d’impulso, prende il treno per andare a Montauk e lì incontra Clementine. «Non sono andato al lavoro oggi, ho preso il treno per Montauk, non so perché, non sono un tipo impulsivo. Forse mi sono solo svegliato un po’ depresso. Devo far riparare la macchina. Che schifo di freddo su questa spiaggia: Montauk a Febbraio, geniale, Joel!» recita la voce-pensiero. Ci viene presentato come un incontro passeggero tra due solitudini impulsive. La digressione temporale disegnata da Kaufman e Gondry ne eleva gli intenti rivelandone la natura di gesto ontologico. Un’unione di cui hanno bisogno, Joel come Clementine. Perché anche se agli antipodi e contrastanti, distruttivi e giudicanti, anche se lui parla sottovoce e lei urla, anche se semplicemente diversi e con modi opposti di vedere la vita, sono nati per questo.

Jim Carrey e Kate Winslet in un momento del film
Jim Carrey e Kate Winslet in un momento del film

«Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui loro errori» diceva Friedrich Nietzsche e una delle più belle linee dialogiche del film, perché dimenticare guarisce e azzera tutto. Ma in Se mi lasci ti cancello nessuno è capace di dimenticare nessuno: nessuno vuole (ri)svegliarsi. Ciò che il secondo atto ci racconta è come l’amore vada perfino contro i voleri e le volontà dichiarate da Joel e Clementine trasformando il desiderio di cancellazione in una disperata corsa contro il tempo nel ricordo e nella memoria per salvare l’impossibile: un misero frammento di sentimento da cui ripartire. Intenti bellissimi condensati splendidamente in un climax che racconta la fine e il principio di Joel e Clementine – e con esso l’invulnerabilità dell’amore – in modo semplice, commuovente e diretto, ma che il primo draft di Kaufman e Gondry avrebbe fatto esplodere in tutta la sua potenza narrativa nel suo finale originale.

«Almeno torna indietro e inventati un addio, facciamo finta che ci sia stato. Addio Joel. Ci vediamo a Montauk»
«Almeno torna indietro e inventati un addio, facciamo finta che ci sia stato. Addio Joel. Ti amo. Ci vediamo a Montauk»

Avremmo visto Joel e Clementine invecchiati, cinquant’anni dopo, e con loro un ciclo infinito di cancellazioni che puntualmente smettono di produrre effetti perché incapaci di dimenticarsi. Un altro, più cupo, vedeva invece la sola Clementine cercare, invano, di cancellare Joel dopo che lui era riuscito ad andare oltre. Ogni finale avrebbe dato a Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello un sapore diverso che, però, non ne avrebbe inficiato in alcun modo l’essenza filmica. La forza del concept sta anche nel modo in cui Gondry e Kaufman gestiscono il tono. Nonostante sia tutto fuorché una commedia, la narrazione è percorsa di un umorismo sottile che attutisce, in parte, la portata drammatica del racconto – e con lei le devastanti riflessioni esistenziali che ne derivano – nel suo andamento caotico e a-lineare. Un contrasto che produce una visione unica, irripetibile, ma soprattutto disorientante.

Nei cinema italiani il film fu distribuito da Eagle Pictures il 22 ottobre 2004
Nei cinema italiani il film fu distribuito da Eagle Pictures il 22 ottobre 2004

C’è la risata spezzata, l’emotività che cresce sottopelle, un finale che una lacrima la strappa a chiunque lo abbia visto almeno una volta nella vita e con loro le immagini di Gondry. Fredde ma che lasciano trapelare luci nelle sue ombre esistenziali, in cui Joel e Clementine vivono, muoiono e rinascono grazie anche a due interpreti straordinari. Nei piani originali sarebbero dovuti essere Nicolas Cage e una fra Björk e Winona Ryder a interpretarli, ma nulla di Se mi lasci ti cancello (In streaming su Netflix, Prime Video e NOWtv) sarebbe stato lo stesso senza la strana coppia Jim Carrey-Kate Winslet. Gondry diede loro libertà di esprimersi sulla base delle proprie emozioni fornendo, però, istruzioni di regia completamente opposte: «Parlavo con Kate in una stanza per dirle “Diventa grande quanto vuoi, è una commedia!” mentre a Jim dicevo: “È un dramma, non una commedia”».

Un momento del finale di Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello
Un momento del finale di Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello

Questo perché la natura narrativa di Joel e Clementine era tutt’altro che archetipica. Winslet diede vita a un’agente scenico irresistibile, pirotecnico e selvaggio, reso iconico dalla linea dialogica: «Non sono un’idea, Joel, sono solo una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta». Non è la salvezza di nessun uomo, Clementine, come nessuna dovrebbe esserlo nella vita al di là dello schermo. Carrey, invece, offrì un ritratto sottile e sfumato del suo Joel a cui si avvicinò nel pieno di un episodio depressivo. Quando Gondry lo incontrò per la prima volta, per offrirgli il ruolo, gli disse: «Sei così bello in questo momento, così distrutto, per favore, non guarire…». Fu costretto a restare in quello stato fino all’inizio delle riprese. Sono vere le lacrime che vediamo come è vero Se mi lasci ti cancello: un film da rivedere e da cui possiamo imparare tanto.

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