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Samuele Teneggi: «Io e La Storia del Frank e della Nina, tra Kurt Cobain e Paul Newman»

Gabriele Monti, Ludovica Nasti, il set e la guida di Paola Randi: Faccia a Faccia con l’attore

Samuele Teneggi racconta a Hot Corn il viaggio di La Storia del Frank e della Nina, al cinema dal 3 ottobre con Fandango
Samuele Teneggi racconta a Hot Corn il viaggio di La Storia del Frank e della Nina, al cinema dal 3 ottobre con Fandango

ROMA – La storia del Frank e della Nina ce la racconta Gollum, solo che la deve scrivere sui muri perché lui non parla: è il custode di quelle parole che non gli escono dalla gola e che scrive sui palazzi, come se la città fosse un grande amplificatore. Il Frank ha smesso di esistere da un paio d’anni, ma per campare vende compiti fuori dalle scuole. Aspetta di avere diciott’anni per prendere il treno e andarsene via. Il Frank interpreta la realtà in modo così potente da convincerci tutti. Solo che poi incontra la Nina. La Nina è ambiziosa e concreta, ma ha dato retta agli adulti e si ritrova nei guai. E adesso la vita, come la vuole lei, è solo dentro alle immagini che scatta. Ha una bambina, un marito e sedici anni, e ha capito che per essere libera deve studiare. Ingaggia il Frank perché la prepari all’esame di terza media. Solo che studiare nella sua situazione è roba pericolosa. E più studiano più si conoscono, e diventano quasi una famiglia, almeno finché la realtà non li acchiappa. Ma in fondo, come dice il Frank, «La realtà è un punto di vista» e allora forse la loro storia riusciranno a scriversela come gli pare. Dal 3 ottobre al cinema con Fandango arriva La Storia del Frank e della Nina di Paola Randi con protagonisti Gabriele Monti, Ludovica Nasti ma soprattutto Samuele Teneggi con cui abbiamo avuto il piacere di parlare di Frank, della guida di Paola Randi e di ciò che gli hanno insegnato i suoi compagni di set.

La Storia del Frank e della Nina di Paola Randi: Dal 3 ottobre al cinema con Fandango
La Storia del Frank e della Nina di Paola Randi: Dal 3 ottobre al cinema con Fandango (Jarno Iotti)

IL FRANK – «Fai conto, sono state sei le settimane di riprese di La Storia del Frank e della Nina, e sei settimane potrebbero sembrare poche ma in verità è un periodo abbastanza lungo. Parliamo di un mese e mezzo e c’è stato proprio un’evoluzione nel mio approccio al personaggio. Dico appositamente la parola personaggio, per Frank, anche se alcuni sono contro l’utilizzo di questo termine, ma perché a un certo punto è diventato come se fosse mio – perché viene fuori da me – ma anche di esterno come un amico. Quindi magari le prime settimane c’era ancora quel friccicorio tipico della scoperta e della paura di non essere all’altezza, anche perché il mio, come la Nina e il Gollum, sono personaggi complessi. Ma allo stesso tempo in realtà sono semplici nella loro sincerissima e onestissima verità. Nell’ultimo periodo poi, tra la quarta e la sesta settimana di riprese, quando ci siamo rispostati a Roma, è stato come andare a trovare un amico che non vedevo da tempo. Mi ricordo di questo perché dopo che abbiamo finito le riprese – è stato a dicembre – quando ci siamo rivisti per un ultima posa, ritrovare la forma dei suoi capelli, il colore del Frank, è stato molto molto bello».

Samuele Teneggi nei panni del "suo" Frank
Samuele Teneggi nei panni del “suo” Frank (Jarno Iotti)

TRA COBAIN E NEWMAN – «Ci sono stati dei riferimenti sia estetici-visivi che di firma da parte di Paola (Randi) che ha una cultura immensa. Mi ha anche un po’ indirizzato visto che quello del Frank è stato il mio primo ruolo da protagonista e mi reputo ancora un esordiente (ma già veterano! nda). Abbiamo pensato a Kurt Cobain per i giacconi grossi, le sciarpe, i capelli un po’ così, anche il suo atteggiamento da rockstar non eccentrica o comunque eccentrica ma in modo involontario, e poi una serie interminabile di manga giapponesi. A livello di attori e film, invece, per La Storia del Frank e della Nina Paola mi ha consigliato di vedere La Stangata e Butch Cassidy per Paul Newman. Non c’entra molto con il Frank, è vero, ma voleva la sua sicurezza fascinosa, la sua intelligenza, la brillantezza negli occhi. Anche Jules et Jim è stata una delle ispirazioni per le relazioni dei personaggi. A questo io ho aggiunto The Dreamers anche se il tipo di dinamica è completamente diverso».

Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi in una scena di La Storia del Frank e della Nina
Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi in una scena di La Storia del Frank e della Nina (Jarno Iotti)

GABRIELE E LUDOVICA – «Voglio dire una cosa che non ho ancora detto a nessuno nelle varie interviste che ho fatto, ma che ho in mente da un po’. Perché in queste settimane ho spesso pensato a cosa mi hanno lasciato Gabriele e Ludovica. Pur essendo molto diversi, Gabriele mi ha insegnato ad approcciarmi alla recitazione tramite gli occhi, lo sguardo. La Ludo, invece, ad approcciarmi con la pancia, con le viscere, con le emozioni più sentite. Entrambi sono due approcci validissimi e che portano a risultati validi, in barba a tutte le scuole di pensiero che teorizzano di verità uniche su come si recita. È stato bellissimo condividere questo tipo di rischio e di esperienze con loro. E ovviamente c’è Paola. Mi sento molto fortunato ad aver avuto un primo ruolo da protagonista con Paola. Mi sono stato calato in una situazione antistress e di fiducia totale, di libertà e di grande ascolto. Ci siamo incontrati durante l’estate scorsa con l’idea di cominciare a girare tra settembre-ottobre. Poi le riprese sono state spostate a novembre e in tutto quel tempo Paola ha continuato a lavorare su La Storia del Frank e della Nina, riscrivendo la sceneggiatura e modellandola su di noi».

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