Damiano Panattoni ROMA – Cinema, teatro, fotografia, arte e arte visiva. In mezzo lo spazio concettuale di un teatro, immortale e a cielo aperto. La storia di Roma e la storia del mondo in Power of Rome (19, 20, 21 aprile in sala), film diretto da Giovanni Troilo, che in poco meno di novanta minuti segue le tracce della nascita dell’Impero Romano, dalla creazione imperiale di Augusto ai meandri della reggia, e della follia, di Nerone; dagli spalti caotici del Colosseo alle armonie architettoniche della Villa di Adriano; dal sogno di Costantino che genera l’impero del Cristianesimo, all’angoscia di Marco Aurelio che intuisce il crollo di una civiltà, il regista ci conduce nelle meraviglie della città attraverso gli occhi e il racconto di Edoardo Leo.
La storyline di Power of Rome? Chiamato ad interpretare Giulio Cesare in un documentario inglese, Leo, insofferente al costume di scena come ai cliché dell’ennesimo film sulla Città Eterna, abbandona il set durante le prove del più celebre assassinio della storia, per avventurarsi nella Roma di oggi – affiancato in questo cammino da Giorgia Spinelli. Un viaggio che allaccia e lega il passato e il presente della Capitale, tra meraviglie e luce, tra bellezze nascoste e bellezze spudorate, mentre un crogiolo di tradizioni, contraddizioni e passioni detta il tempo e il ritmo della narrazione.
Edoardo Leo, che intervistato ci ha detto quanto sia stato incredibile (ri)scoprire Roma solcando il Tevere, e tagliando verticalmente millenni di storia: da Romolo, che fonda la città nel sangue versato dal fratello Remo, al primo Imperatore Augusto, passando per il raffinato Adriano e arrivando naturalmente al folle Nerone. Parole e citazioni che aggiungeranno un tassello all’affresco di una città che non conosce tempo. E ciò che resta, quindi, in Power of Rome di Triolo è dunque un coinvolgente spettacolo cinematografico che esplora il significato di potere, di popolo e, ovviamente, di romanità. Unica, assoluta, infinita.
E qui il trailer del film:
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