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Pedro Armocida: «La mia Pesaro, tra Pasolini, Martone e i quarant’anni di E.T.»

Spielberg e Pasolini, Martone e Giannini: il direttore del Festival anticipa cosa vedremo

Pedro Armocida, direttore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Foto di Luigi Angelucci

PESARO – Spielberg e Pasolini, Martone e Pasqualino Settebellezze, il folle genio di Quentin Dupieux e Monica Vitti, ma anche scoperte come Herbaria di Leandro Listorti e il grande Udo Kier in Staging Death: la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro arriva all’edizione numero 58 – in scena dal 18 al 25 giugno – con un programma eclettico che mescola generi e autori. Sempre con una cifra unica.«Ma noi ci giochiamo tutto sul nostro nome che contiene le parole Mostra e  Nuovo», spiega a Hot Corn il direttore del festival, Pedro Armocida. «Da qui ecco un concorso-mostra aperto a tutti i formati e a tutte le durate. Una finestra sul mondo e su un cinema che si può vedere (quasi) solo a Pesaro. Ieri come oggi». E proprio per capire meglio cosa vedremo e cosa non dovremo assolutamente perdere (tipo E.T. in lingua originale in piazza, sabato 18 giugno), ci siamo fatti raccontare il festival da Armocida.

Pedro Armocida
Pedro Armocida in un altro scatto firmato da Luigi Angelucci.

LA NUOVA EDIZIONE – «Devo dire che come Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, proprio per via della storica collocazione estiva, anche nei due anni più difficili della pandemia abbiamo potuto far svolgere il festival con il pubblico in presenza. Devo però ammettere che, finalmente, si respira un’aria diversa e che quest’estate sembra davvero essere quella del pieno ritorno alla normalità. Ed è anche per favorire questo incontro con il pubblico che abbiamo ragionato su diverse linee di programma privilegiando nella sezione del Cinema in Piazza, una grande arena con più di mille sedute, gli eventi più attesi».

Willem Dafoe
Willem Dafoe nel ruolo di Pasolini nel biopic di Abel Ferrara.

LE COSE DA NON PERDERE – «Abel Ferrara in piazza che racconta il suo Pasolini con Willem Dafoe nel centenario della nascita dello scrittore e regista che aveva inaugurato proprio la prima edizione della Mostra nel 1965. Poi, ovviamente, la proiezione sul grandissimo schermo, in versione 4K originale con i sottotitoli, di E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg a quarant’anni dall’uscita; infine l’anteprima italiana di Incredible But True, straordinario apologo di Quentin Dupieux».

E.T.
La celebre sequenza del volo in E.T. di Steven Spielberg

L’EVENTO – «L’evento di cui sono più fiero? Direi quello dedicato a Mario Martone, deciso un anno fa ma che ha anticipato il regista italiano dell’anno, forse l’unico nella storia ad avere avuto due film in concorso nella stessa stagione prima alla Mostra di Venezia, con Qui rido io, poi a Cannes con Nostalgia. Noi proponiamo una monografia su di lui a cura mia e di Giona A. Nazzaro (Marsilio), la retrospettiva dei suoi film, tra cui La salita, episodio de I Vesuviani, grazie alla copia personale in 35mm del regista e, in esclusiva a Pesaro, il film flusso di montaggio di dieci ore con dentro tutta la sua carriera».

Qui rido io
Mario Martone con Toni Servillo sul set di Qui rido io. Foto di Mario Spada.

IL FESTIVAL – «Un festival di cinema ha ancora senso? Sì, perché il formato di un festival consente di promuovere film e autori in modo originale. La somma di più festival fa sì che si crei una sorta di circuito alternativo alla sala, per il tipo di proposte di contenuti, sempre nell’ottica di rafforzare il legame con il pubblico. Il lavoro poi su quello più giovane, nel nostro caso di decine di studenti che fanno parte di un’apposita giuria, consente di farlo avvicinare a proiezioni, ad esempio in pellicola sia 35mm (la sezione La vela incantata che omaggia i centenari di Mauro Bolognini, Damiano Damiani, Carlo Lizzani, Francesco Rosi, Luciano Salce) che in Super8, che diventano una vera e propria esperienza spettatoriale…».

  • LONGFORM | E.T. e quel volo lungo quarant’anni
  • VIDEO | La sigla della 58esima edizione:

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