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Olga Kurylenko: «Io, tra James Bond, il cinema d’autore e la vita da madre»

Il Covid e la vita in famiglia: la nostra intervista all’attrice protagonista del Premio Kinéo a Venezia77

olga kurylenko

VENEZIA – Camicetta di seta bianca, occhiali da vista dalla montatura nera e una collana con dei pendenti a forma di cuore. “Incontriamo” Olga Kurylenko via Zoom. Premiata con il Premio Kinéo -International Award Best Actress, l’attrice non è sbarcata al Lido ma si è concessa in un’intervista virtuale per parlare dei suoi inizi, del successo come Bond Girl, del desiderio di fare la madre e della paura vissuta dopo aver contratto il Coronavirus. «Con tutte le persone che sono morte non sapevo se sarei stata una di loro o una di quelle che sarebbero sopravvissute».

COVID-19 «Mi sono spaventata moltissimo. Appena ho avvertito i primi sintomi ho chiamato un’ambulanza che mi ha portato in ospedale. Mi hanno riportata a casa il giorno dopo e ho avuto sempre una lieve febbre e un forte mal di testa. Ho avuto paura. Con tutte le persone che sono morte non sapevo se sarei stata una di loro o una di quelle che sarebbero sopravvissute».

Olga Kurylenko
Uno scatto dall’account Instagram di Olga Kurylenko

EMPOWERMENT FEMMINILE «Mi sono sempre sentita valorizzata. Avevo quindici anni quando ho iniziato a sentirmi così. Ho dovuto vivere da sola e prendermi cura di me stessa, ho iniziato a lavorare e quello mi ha fatto sentire valorizzata. Non volevo dipendere da nessuno, all’epoca non volevo neanche sposarmi. Mi sono sempre sentita come un uomo. Ed è strano perché ora che si parla di empowerment femminile io voglio sentirmi una donna di casa. Ho lavorato tutta la mia vita e fatto tutto quello che le persone sognano di fare. E ora voglio solo fare la madre. Ho realizzato che fare la madre è più importante di avere una carriera. Magari in futuro invece di fare cinque film in un anno ne farò uno solo».

Uno scatto condiviso dall’attrice

IL CINEMA D’AUTORE «Io mio primo film, L’Annularie, era d’autore e quando l’ho girato immaginavo che avrei recitato solo in quel tipo di film per tutta la vita. Poi ho fatto un’audizione per Hitman – L’assassino e mi hanno dato la parte. Subito dopo mi hanno presa per Quantum of Solace. Non ho veramente scelto quei ruoli, mi sono arrivati. Ma il cinema che amo è quello d’autore».

Una scena di Quantum of Solace

JAMES BOND «Se l’esperienza sul set del film mi ha cambiata? No, io sono rimasta la stessa. È la percezione che hanno gli altri di me ad essere cambiata. La ricordo come un’esperienza fondante da cui ho imparata molto e grazie alla quale mi sono molto divertita. Il training, le varie location… è stato fantastico. Dopo quell’esperienza ho ricevuto molti copioni con ruoli non molto seri che avevano poca sostanza alle spalle. E ho capito che era per James Bond. Ricordo di aver detto molti “no” in quel periodo. Anche a un film con Robert De Niro e a uno con Johnny Depp. Avevo paura di cadere in un cliché in cui non volevo rimanere incastrata».

Olga Kurylenko
Olga Kurylenko in Quantum of Solace

LA CRESCITA «Sono cresciuta in Ucraina. Eravamo molto poveri e credo che senza quella fame e povertà non avrei raggiunto gli obiettivi che ho raggiunto perché non avrei avuto nulla da dimostrare. La Francia è stato un grande cambiamento per me come donna. Quando sono arrivata ero ancora una ragazzina. Ricordo che leggevo sempre, scoprivo autori e libri, guardavo ogni genere di film di cui non avevo mai sentito parlare in Ucraina, scrivevo. Ero molto accademica. Come modella invece di andare ai party ricordo che tornavo a casa e mi mettevo a leggere e scrivere. Me l’ero imposto!».

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