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Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino e la generazione allo sbando di Christiane F.

A quarant’anni dal film cult, Christiane Felscherinow ritorna in una serie tv. Ma qual è la sua vera storia?

noi i ragazzi dello zoo di berlino

MILANO – La tremenda realtà a cui Christiane Vera Felscherinow ha esposto la Germania a fine anni Settanta è un immaginario ancora vivido. Una verità scomoda, che all’epoca come oggi, ha suscitato non poche polemiche. Christiane ha raccontato la sua storia fra le strade della tossicodipendenza e della prostituzione nell’autobiografico Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (edito in Italia da Rizzoli), che divenne poi un film nel celebre adattamento del 1981 di Uli Edel  (lo trovate su CHILI) con l’indimenticabile colonna sonora di David Bowie. E adesso, a quarant’anni dal film cult, esce su Prime Video la serie tv tratta dal libro. Il film – ma a dire il vero anche la serie – era stato criticato per essere troppo attraente e mostrare il lato “divertente” delle droghe. Ma qual è la vera storia?

noi i ragazzi dello zoo di berlino
Una scena dalla serie tv Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

In realtà quello che divenne poi il celebre libro non è un classico racconto, ma un’autobiografia d’inchiesta. Si tratta infatti di una serie di interviste che Kai Hermann e Host Rieck, giornalisti della rivista settimanale Stern, realizzarono con Christiane all’epoca del suo processo nel 1978, che finì con la condanna per detenzione di droga e ricettazione. Christiane, che si era trasferita a Berlino dopo la separazione dei genitori, si era avvicinata con i suoi amici al mondo della droga entrando poi inevitabilmente nel tunnel della tossicodipendenza che purtroppo spesso va di pari passo con la prostituzione. Pubblicato prima a puntate su Stern e poi integralmente in un libro, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino accese l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema delle droghe pesanti.

Christiane F. nel film cult Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Uli Edel del 1981

Divenne immediatamente il manifesto di un’intera generazione, quella degli adolescenti di fine anni Settanta, rovinata dall’eroina, che proprio in quegli anni registrava un boom di vittime. Il processo che portò alla condanna di Christiane iniziò per la denuncia di un imprenditore che frequentava il suo giro di prostituzione, anche se poi la pena venne ridotta in quanto l’incensurata e minorenne (all’epoca dei fatti aveva tredici anni). Già all’uscita del libro, l’anno successivo, Christiane divenne una delle figure più note in Germania e, a seguito del clamoroso successo del film, raggiunse la notorietà globale.

noi i ragazzi dello zoo di berlino
La vera Christiane F. oggi

Il motivo per cui Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino venne considerato una delle più efficaci rappresentazioni del problema della droga tra i più giovani sono anche le riflessioni della ragazza sulla società occidentale, sul consumismo, sugli adolescenti e sulla droga stessa. Fin troppo lucide e ciniche per una ragazzina della sua età, ma tremendamente efficaci. Conosciuta ormai da tutti come Christiane F., la sua storia continua ad essere letta, vista e riproposta: perché quelle paure, disagi e dipendenze hanno continuato a caratterizzare anche le generazioni future, compresa la nostra.

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Qui potete vedere il trailer della serie Prime su Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino:

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