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Nick Hamm: «Con Driven metto in scena la mia apologia del fallimento»

L’uragano Maria, gli Anni 80, la DeLorean: il regista racconta il suo ultimo film al TIFF

Lee Pace, Nick Hamm, e Jason Sudeikis alla première di Driven al TIFF. Foto di Rodin Eckenroth Wire.

Nasconde l’aria compiaciuta dietro occhiali da sole scuri, anche se si trova in una suite del TIFF e del sole non c’è traccia. Eppure Nick Hamm è fatto così: sa sorprenderti proprio come i suoi film. L’ultimo, Driven, ha chiuso Venezia 75 e ora debutta in Canada con un’inedita coppia comica, Lee Pace e Jason Sudeikis. Anche se il film non è esattamente una commedia. Perché? Parte dal biopic del visionario John DeLorean, la cui macchina innovativa è diventata un cult in Ritorno al futuro, ma nella realtà ha avuto ben poco di leggendario, almeno stando ai dati di vendita. L’incontro di questo genio della meccanica (Pace) con un truffatore incallito (Sudeikis) dà vita a piani strampalati, inganni di vario tipo ed equivoci a non finire. Ma non si tratta solo di una sequela di gag: il cineasta britannico mette in scena la critica ad una società consumistica, quella dei ruggenti Anni Ottanta, scintillanti eppure effimeri. Intanto è già all’opera con un’altra storia vera a dir poco incredibile…

Jason Sudekis, Lee Pace e la DeLorean al TIFF. Foto di Rodin EckenrothWire.

L’URAGANO MARIA «Ha piegato il Porto Rico con la forza della maggiore catastrofe atmosferica di tutti i tempi. Eravamo lì a girare il film e l’assicurazione ci ha intimato di sloggiare per evitare danni incalcolabili. Così è stato: pochi giorni dopo era stato tutto spazzato via. Avevamo il dilemma di tornare. Niente acqua potabile, zero elettricità e viveri in quantità limitata: immaginate lavorare e vivere in quelle condizioni. La decisione di tornare nonostante tutto non è stata eroica, abbiamo fatto la scelta giusta dando lavoro a molta gente che si è ritrovata senza nulla. Non potevamo permetterci sprechi né lussi e il clima è cambiato, ma in meglio perché ci siamo sentiti tutti più vicini».

La distruzione dell’Uragano Maria.

GLI ANNI OTTANTA «Quest’epoca rappresenta il nostro sguardo al passato. È lì che ci rifugiamo per riscoprire un’età dell’innocenza. Dalla moda alla musica, è stato un momento di grande cambiamento, di rottura con i residui del ’68 e propensione verso il futuro. Era prima di tutto, prima dell’odio e della paura. Non eravamo perfetti, ma ci piacevamo».

Una scena del film.

LEE PACE «Ha interpretato un personaggio di vent’anni più vecchio, con cui peraltro non condivide la passione per le auto e l’alta velocità, eppure ha messo in scena un divo del passato alla Clint Eastwood. Uno di cui avverti la presenza appena entra nella stanza, e non solo per l’altezza. Delorean vende uno stile di vita, il suo, fatto di party, belle donne e tanti soldi. Vuoi essere come lui? Compra la sua auto. Ha creato uno status symbol prima di fare qualcosa di assolutamente stupido».

Lee Pace nei panni di John Deloran.

JASON SUDEIKIS «Gli basta nulla per scatenare una risata, ecco perché era l’uomo giusto per dare umanità ad un personaggio che è un autentico farabutto, senza appello. Ha un talento comico naturale e ha bravura innata per la scrittura, quindi ci siamo messi a tavolino io e lui e abbiamo limato la sceneggiatura in ogni dettaglio. Quando hai un copione ben fatto non hai bisogno d’improvvisare per colmare i buchi».

Jason Sudekis al TIFF. Foto di Rodin Eckenroth Wire.

APOLOGIA DEL FALLIMENTO «Sembra un controsenso in un’epoca in cui si esalta solo la vittoria eppure è a questo che ho dedicato il mio film. I potenti si sentono al di sopra della legge, intoccabili, e abbindolano gli altri con narcisismo e telegenia. Ma affideresti loro un treno da guidare o un ospedale da dirigere? Di questa gente è pieno il mondo, dagli Stati Uniti all’Italia. E Delorean è stato un esempio di assoluta e immotivata pazzia. Aveva tutto, perché rischiare in un’operazione tanto sbagliata?».

Una scena di Driven.

IL FUTURO «Siccome ho un’autentica passione per i biopic che mi permettono di colmare con un po’ di dramma gli eventi autentici di una storia, mi dedicherò ad un’altra vicenda reale. Non ho ancora scritto nulla ma mi frulla in testa l’incontro a New York tra Fidel Castro e Malcom X. E direi che al riguardo ci sarebbe moltissimo da dire».

  • Qui sotto potete vedere una clip di Driven:

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