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Nanni Moretti: «Il Sol dell’Avvenire, il ritorno a Cannes, Netflix e quel monopattino…»

Cannes e le piattaforme, il PCI e l’amore, il cinema e la vita: il regista racconta il suo ultimo film

Nanni Moretti sul set de Il Sol dell'Avvenire.

ROMA – Quella telefonata a Martin Scorsese e la presa in giro di Netflix («190 Paesi, 190 Paesi»), la politica e l’amore, la violenza sui set e il circo ungherese: dopo Tre piani, Nanni Moretti nel suo nuovo film Il Sol dell’Avvenire ritorna al piccolo grande mondo di Nanni Moretti, quello composto da ossessioni e idee, fisime e scarpe («Ma no, i sabot no però») per un ruolo che qui è triplice visto che lo vediamo come regista del film che sta girando con Silvio Orlando e Barbora Bobulova, come padre preoccupato per la figlia Valentina Romani e come marito in crisi con la moglie Margherita Buy. Tre vite dentro un film, il quattordicesimo, a quarantasei anni dall’inizio del viaggio: «Diciamo che con questo lavoro chiudo questa prima fase della mia carriera», sorride il regista durante la presentazione al suo Nuovo Sacher, a Roma, «a cui probabilmente seguirà la seconda di un’altra cinquantina d’anni e forse una terza…».

Il sol dell'avvenire
Il domatore nel circo: Nanni Moretti sul set.

IL TEMA – «Il tema del film? Con le sceneggiatrici Federica Pontremoli e Valia Santella avevamo provato a scrivere un film sul 1956, ma senza esserne soddisfatti. Solo dopo Tre piani, aggiungendo al gruppo anche Francesca Marciano, siamo riusciti a sviluppare l’ambientazione partendo dal Quarticciolo, a Roma, negli anni Cinquanta volendo però raccontare anche la vita del regista che sta girando quel film. Ma se la rivolta ungherese raccontata nel film fa pensare all’Ucraina è solo un caso, perché la prima stesura del film è datata giugno 2021. In fase di riprese abbiamo aggiunto solo una frase: “Noi vi apriremo le nostre case”, che dice Barbora in una scena. Poi abbiamo tagliato un momento in cui in piazza Mazzini dico che già vedevo i carri armati avanzare verso viale Carso. Una frase che mi faceva impressione con il senno di poi…».

Nanni Moretti con Valentina Romani, che interpreta sua figlia.

LA FAMIGLIA – «Ritornare a girare circondato da persone che conosco è come sentirsi parte di una grande famiglia. Con Margherita (Buy, nda) siamo al quinto film consecutivo, mentre Silvio (Orlando, nda) ritorna a diciassette anni da Il Caimano. L’unica novità è Barbora (Bobulova, nda), che è entrata subito a far parte della nostra famiglia allargata, sempre centrata, sempre perfetta. L’uso del monopattino? In realtà l’ho guidato solo due volte: una per provarlo a Cinecittà e la seconda per girare la scena a piazza Mazzini a fianco del produttore interpretato da Mathieu (Amalric, nda). Basta. La vecchia Vespa utilizzata in Caro Diario e Aprile è ormai finita al Museo del Cinema di Torino, adesso uso una Vespa più recente, ma l’idea del monopattino non è legata ad una mia abitudine, ci è semplicemente venuta in mente scrivendo il film…».

Il sol dell'avvenire
Silvio Orlando, militante del PCI nel 1956.

LE MODE – «Nella prima metà degli anni Ottanta c’erano pochi film italiani radicati sul territorio, c’era la tendenza a realizzare prodotti finti dal sapore internazionale, con cast che strizzavano l’occhio all’estero, girati a Firenze oppure a Venezia. Reagii producendo titoli come Notte italiana di Carlo Mazzacurati, nel 1987, e poi Domani accadrà di Daniele Luchetti, nel 1988. Poi, quando c’era il boom delle VHS ho aperto un cinema – il Nuovo Sacher – organizzando festival e rassegne e poi lanciando Bimbi belli, la rassegna di film italiani diretti da esordienti. Allo stesso modo dopo la pandemia, nel periodo di difficoltà delle sale, ho fatto finta di niente continuando a girare Il Sol dell’Avvenire pensando che lo avrebbero visto gli spettatori chiusi nel buio del cinema, senza preoccuparmi di ciò che accadeva o sarebbe accaduto. Le piattaforme e la presa in giro di Netflix? Ma io non sono contrario alle piattaforme, ritengo siano perfette per le serie, ma per i film ci vuole il cinema…».

Il brindisi di Nanni Moretti con Mathieu Amalric, il produttore del film che finirà nei guai.

IO E CANNES – «Vado a Cannes pensando che è sempre meraviglioso assistere alla proiezione davanti all’enorme schermo del Palais des Festivals. Sono felice di essere in concorso con Marco Bellocchio e Alice Rohrwacher. Dopo il passaggio sulla Croisette, Il sol dell’avvenire uscirà in sala in Francia con un titolo diverso, Verso un avvenire radioso, che ricalca un vecchio slogan della sinistra francese. Uscirà il 28 giugno, perché in Francia non c’è il tabù legato all’uscita estiva come qui. Quella è una data come tante altre. In Italia oggi abbiamo un grande problema: in sala arrivano tanti film, ma se una volta il pubblico veniva preparato e le opere approdavano in sala coccolate e ben confezionate, oggi vengono buttate allo sbaraglio e sono gli spettatori stessi a non capire cosa stia uscendo…».

  • RE-VISIONI | Rivedere Nanni Moretti in streaming
  • VIDEO | Qui il trailer de Il sol dell’avvenire:

 

 

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